E chiede un incontro urgente con l’avvocato Biaggini
Su questa faccenda ieri all’Hotel Dante (primo anniversario dello storico voto) il malumore della dirigenza democentrista era palpabile. L’UDC tiene molto a questa iniziativa e sospetta che il governo cerchi in ogni modo di ritardarla. Si avvertiva, come dire una certa impazienza, e una gran voglia “di non farsi fregare”.
Dal momento che il governo ticinese ha dato mandato al noto legale i primi di novembre, l’Unione democratica di centro ritiene che, dopo tre mesi, si debba fare il punto della situazione per tradurre al più presto in realtà quanto richiesto da undicimila persone.
Se, dopo un anno dal voto del 9 febbraio 2014, le autorità federali stanno ancora cercando di trovare una quadratura del cerchio sui temi sollevati dall’Iniziativa contro l’immigrazione di massa, l’UDC Ticino ritiene che esistano gli estremi per applicare, a livello cantonale, quanto votato esattamente un anno fa da quasi il 70% dei cittadini svizzeri che vivono nel nostro cantone. Ma, come risaputo, per poterlo fare occorre andare al voto.
L’incontro sollecitato si propone di spazzare l’alone d’incertezza intorno all’iniziativa, mantenuto ad arte da chi, per meri calcoli elettorali, ha tutto l’interesse a rimandare alle calende greche “Prima i nostri”.
Noi non staremo al gioco.
UDC Ticino
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