Premetto che l’approvazione del “moltiplicatore cantonale d’imposta” (chiamato amabilmente “freno al disavanzo”, un inganno puerile!) è stata per me una pugnalata al petto. Questo marchingegno consacra quel tipico meccanismo che gli anglossassoni chiamano “tax and spend”: la politica spende, e preleva dalle tasche del contribuente tapino e inerme quello che gli serve. Sergio Morisoli ha lavorato molto nel quadriennio ma le sue proposte non sono passate per un motivo che già da solo risulterebbe decisivo. Avevano il sostegno di un voto, il suo, oppure nella nuova configurazione – alleanza elettorale di AL con l’UDC – di 6 voti. Fossero state anche le migliori del mondo, il loro destino era segnato. Se non hai un minimo di numeri, le cose che dici sembrano addirittura sbagliate in partenza.
Il fine dell’iniziativa di Morisoli è eccellente – acchiappare quell’araba fenice che è il controllo della spesa statale – ma è sicuro che i partiti non si lasceranno strappare dalle mani la loro “arma letale”, cioè il dis-controllo della spesa. Io mi dichiaro favorevole all’iniziativa. Ma la partita in programma è: Morisoli e Pamini contro il Resto del Mondo. Un match davvero impari!
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Non bisogna mai perdere la speranza. Ricordiamoci che Lenin ha fatto la rivoluzione con soli 5000 uomini in un paese di 140'000'000. La cosa importante è dire le cose giuste e - se necessario - gridarle!