Questa la composizione della lista leghista per il Consiglio di Stato. Oggi grande convegno del popolo “populista” all’ormai mitico Capannone di Pregassona (che anche noi conosciamo bene e talvolta frequentiamo). Pranzo per tutti, proclamazione, discorsi e (certamente) grande entusiasmo.
La “disfida rosa” – che sembra sia stata accanita, anche se manchiamo crudelmente di particolari “thriller” – si è conclusa con la vittoria di Amanda e il passaggio della sua avversaria Elisabetta nelle fila dell’armata savoiarda, che può e deve essere considerata una pericolosa concorrente.
Il mio commento è (come sempre) banale. La partita fondamentale (per la terza volta!) si giocherà tra i Populisti e i Liberali Radicali.
Secondo l’opinione comune, che mi limito a registrare, gli svantaggi della Lega sono:
— l’assenza della macchina-da-voti Borradori, atterrato a Lugano, e di Giuliano Bignasca, prematuramente defunto
— la concorrenza, molto attiva e dotata di leadership carismatica, dei Verdi-9-febbraio
— la presenza dell’ex alleata UDC sulla lista “la Destra”
Gli svantaggi per il PLR invece sono:
— l’assenza di consiglieri uscenti (beh, c’era un’unica possibilità…)
— la relativa debolezza della lista (ma l’ultima mossa, praticamente obbligata, è stata allo stesso tempo felice e potrebbe rivelarsi vincente)
— il passaggio di Jacques Ducry al PS, sua casa ideale (su quest’ultimo punto i pareri divergono, alcuni la giudicano un vantaggio)
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