Beltraminelli, re-kamikaze di Facebook

 “Sempre più gente chiede l’aiuto sociale al Cantone. I motivi sono molti, certamente la crisi economica e i cambiamenti delle assicurazioni sociali federali (AI, disoccupazione). Una grande causa di povertà sono i divorzi, di cui non si parla a sufficienza e le cui conseguenze sono importanti. Ma fondamentale è il senso di responsabilità dei cittadini che sta diminuendo, occorre chiedere l’aiuto solo se si ha bisogno, non semplicemente perché si ha diritto! Questa è l’essenza dell’aiuto mirato, il solo finanziabile nel tempo, il fondamento della socialità Svizzera di cui andare fieri. Beltrapensiamoci!”

Un post alla dinamite su Facebook di Paolo Beltraminelli, che forse non ha ben pensato alle conseguenze. Si sono scatenati a dozzine contro di lui, da arrabbiati, da offesi***. Pochi hanno preso le sue difese.

Forse però con questo “diritto senza bisogno” – che è stato sentito come una bieca provocazione – Beltra intendeva provocare una riflessione. Ammettiamo che il “diritto senza bisogno” sia una realtà verificabile. Non significherebbe questo che lo Stato (meglio: la politica) per “tener buona la gente” distribuisce denaro togliendolo dall’unico luogo possibile: le tasche di altri cittadini?

Lo Stato “assistenziale” (indebitamente assistenziale) non è mai veramente vincente. Addirittura, mentre si sforza di fare del bene… riceve insulti e si fa odiare!

*** Il mio feeling mi dice che il 19 aprile vincerà ancora la rabbia. Ma bisogna ammettere che è più facile fare campagna cavalcando la rabbia.

 

Relatore

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  • ...e i salari da fame che i suoi amici delle associazioni economiche e padronali distribuiscono "equamente" sul territorio, no?
    Altro che diritti e doveri (sempre dei salariati, mai dei padroni), qui c'è gente che di fronte all'accumularsi spropositato della ricchezza dei soliti pochi, prima di andare in piazza con le molotov pratica il suo "diritto al bisogno" come meglio crede.
    Quindi, meno bischerate su "fecciabook" e occhio al magma della piazza!

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