È stata pubblicata oggi sul Foglio ufficiale federale l’iniziativa denominata “Fuori dal vicolo cieco”, che richiede semplicemente l’abrogazione degli articoli 121a e 197 n. 11, introdotti il 9 febbraio scorso. I promotori hanno tempo fino al 2 giugno 2016 per raccogliere le 100’000 firme necessarie.
Finanzia l’operazione il miliardario Hansjörg Wyss. Tra i membri del Comitato promotore figura il clown Dimitri.
Quando la democrazia è un optional
Di ritorno dal mercato dove la democrazia si compra un tanto al chilo, un gruppo di giullari – alcuni di professione, altri a tempo perso – ha dunque deciso di lanciare un’iniziativa per abrogare gli articoli 121 e 121a della Costituzione federale, introdotti il 9 febbraio in seguito a un viziaccio che gli svizzeri si ostinano a voler praticare, decennio dopo decennio: la volontà popolare.
La contestazione dell’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa da parte di un manipolo di fanatici seguaci dei dogmi politicamente corretti ha ormai assunto toni e contorni di fronte ai quali non solo non ci stupiamo, ma di cui quasi ci rallegriamo.
Primo, perché gli svizzeri avranno modo di pronunciarsi una seconda volta sul tema di un’immigrazione scriteriata che sta cambiando il volto del Paese.
Secondo, perché chi si fa gioco di principi che davamo da tempo per assodati, quali sono quelli democratici, permetterà di sgomberare il campo da ogni dubbio e smaschererà chi, tra un delirio e una piroetta, rispetta la volontà dei cittadini svizzeri solo quando s’incanala nel rivolo maleodorante di chi serve tutto, fuorché gli interessi nazionali.
In attesa della messe di voti che il gruppo di cui sopra si appresta a raccogliere tra un sussidio pubblico e l’altro, in nome di cultura e mentalità che non cozzino contro sani principi giacobini, l’UDC Ticino chiede, anzi esige, che l’iniziativa “Prima i nostri” venga messa in votazione immediatamente.
Giusto per far capire, con un minimo di anticipo, da che parte tira il vento in questo cantone.
UDC Ticino
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Dimitri, maschio... e femmina (MC.Ray)
“Intellettuali” di sinistra? Sì, ma con il portamonete sulla chiappa destra!
Di sinistra (memoria)? Avanguardisti, autoproclamati progressisti, sempre più in fase discendente, anzi in «picchiata». Antiquati e sorpassati dagli avvenimenti (leggi fatti concreti) sono dei conservatori delle loro idee avanguardiste come se il senso della storia di cui si ostentano depositari stesse dileguandosi nel nulla, e soprattutto a profitto del nostro futile quotidiano di fascisti plebei.
Eh già, noi non viviamo nelle nuvole della loro superiorità intellettuale, né del politicamente $corretto!