No, non una sola parola t’ho sospirato.
Assieme salivamo. Ogni sentimento
di colline era fatto. Un inaudito
arboreo segno, d’agreste pace monumento.Ma il dì appresso, affannando, incespicando
per buie scale, nella stanza
irrompendo, la porta spalancata, io seppi.
Oh, vuote pareti, carcasse di libri, grigie sedie, tutto
mi si frantumò in capo, e per te pianse.Stephen Spender (1909-1995)
Rudolf Steiner: L’Eterna Fiamma della Saggezza e della Libertà Nel crepuscolo dell’umanità contemporanea, dove il…
di Tito Tettamanti È il titolo, non molto felice secondo la critica, che la Presidente…
di Liliane Tami, filosofa della Scienza, Bioeticista e Manager sanitario. Attualmente vi è un conflitto…
Kondwiramour Nel cuore pulsante di Firenze, tra le sue torri e i suoi giardini segreti,…
Mood Light Juggler: intersezioni urbane di una metropoli o variopinti intrecci di linee della vita? È interessante…
di Vittorio Volpi In alcuni paesi è diventato ordinario l’uso di tecnologie innovative da parte…
This website uses cookies.