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Che ci fanno nel Ticino 172 ricchi Russi? Il PS angosciato s’interroga

Il Ticino accoglie quasi la metà degli stranieri ammessi in Svizzera per notevoli interessi fiscali cantonali!

(fdm) Questi socialisti “Margret Kiener Nellen” sono veramente incredibili. A sentir loro il nostro povero e sfigatissimo Paese (ma è l’unico che abbiamo, teniamocelo stretto!) dovrebbe albergare unicamente musicanti di strada, spacciatori di stupefacenti e assistiti. È una mentalità veramente perversa. Ma essi sono – e in tal guisa dobbiamo considerarli – la punizione che l’Altissimo ci infligge per le nostre colpe (qualcuna l’abbiamo, non vogliamo negarlo).

 

Il Partito Socialista in un’interrogazione dal titolo «Quanti stranieri accolti per notevoli interessi fiscali cantonali?», presentata dal deputato Carlo Lepori il 3 novembre scorso, si chiedeva quanti dei 389 stranieri (di cui 179 Russi) che hanno ricevuto un permesso di residenza in Svizzera nel periodo 2008–2013 per «importanti interessi pubblici» (Legge federale sugli stranieri, LStran Art. 30 cpv 1 lett. b) si trovano in Ticino. Si chiedeva pure quanti di essi avevano ottenuto il permesso speciale, in deroga alle norme della Legge sugli stranieri, «per notevoli interessi fiscali cantonali» (Ordinanza sull’ammissione, il soggiorno e l’attività lucrativa, OASA Art. 32 cpv 1 lett. c).

Il Consiglio di Stato non ha ancora risposto! Il Consiglio federale invece, rispondendo a un’analoga domanda della Consigliera nazionale Jacqueline Badran***, ha precisato che il Ticino da solo ne ha accolti ben 172, cioè il 44,2%.

Purtroppo il Consiglio federale precisa «che l’Ufficio federale della migrazione (UFM) non dispone di dati statistici sui singoli motivi di ammissione previsti secondo l’articolo 32 OASA». D’altra parte, gli altri motivi previsti da questa norma riguardano aspetti culturali, ragioni politiche e la presenza nell’ambito di un procedimento penale. È facile quindi immaginare che tutti i 172 stranieri siano stati accolti «per notevoli interessi fiscali cantonali». E il Consiglio federale ammette che si tratta di imposizione forfettaria («Se un permesso è stato rilasciato per interessi fiscali cantonali e l’interessato non rispetta le condizioni per l’imposizione forfettaria, la competente autorità cantonale può rifiutarsi autonomamente di prorogare il permesso di dimora»).

Sembra dunque che il Canton Ticino si sia fatto promotore di un’ampia accoglienza di stranieri facoltosi. E questo offrendo loro una tassazione forfettaria, che permette loro di evadere le imposte del loro Paese di origine. Si tratta di persone che provengono da Stati al di fuori dell’Unione Europea, la maggior parte di essi probabilmente Russi. Essi non hanno alcun legame particolare con la Svizzera, come richiesto dalla Legge sugli stranieri. In realtà queste persone risiedono in Svizzera solo per brevi periodi. La loro presenza crea però un aumento dei valori immobiliari e degli affitti.

A questo punto ci aspettiamo una rapida risposta dal Consiglio di Stato alla nostra interrogazione.

Il Partito Socialista condanna questa politica dell’ammissione indiscriminata di stranieri facoltosi attratti dalla possibilità di pagare imposte ridotte, politica che ci propone di nuovo come complici dell’evasione fiscale internazionale [veramente impagabile, ndR] E raccomanda di sostenere l’iniziativa per l’abolizione dei privilegi fiscali per i milionari stranieri.

Partito Socialista

*** Jacqueline Badran è (in ogni caso: era) una brava giocatrice di bridge contro la quale ho avuto occasione di giocare a Zurigo e Sankt Moritz. Figlia della contessa Helga Fabbricotti, è attualmente consigliera nazionale del PS. Un giorno, aprendo la mia amata Weltwoche, ho trovato una sua foto a tutta pagina e ho esclamato: “Toh, chi si rivede!

 

 

 

 

Relatore

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  • Uno dei vanti più declamati dalle destre planetarie, da quelle che si dichiarano (poco) democratiche, a quell’altre che sono (molto) antidemocratiche è quella di non accettare (rifiutare!) imposizioni gratuite. Mai schiavi di Bruxelles, mai schiavi dei governi filosocialisti, mai schiavi delle tasse, mai schiavi dell’immigrazione selvaggia… non le scrivo tutte ma ne ho contato cinquantasette.

    Dipendenze vere/presunte ma gagliardamente respinte (o da respingere) elencate nei vari articoli politici/programmatici letti ultimamente. Scopro ora che una schiavitù, una dipendenza, un condizionamento sembrano aver vinto la dura corazza protettiva degli audaci destrorsi.

    In barba ai proclami linconiani del tipo “formare il carattere e la volontà incoraggiando l’indipendenza” fino al più “nostrano”:spendere i soldi degli… altri. E via citando di seguito arrivando perfino alla fresca, odierna, attuale condanna del… relativismo etico (sic) la destra accetta di piegarsi. Alla pecunia d’importazione.

    A mio candido parere, infatti, se mi lascio imporre da qualsivoglia ente/persona una condizione… ne sono ahimè… condizionato.

    Riassumendo: se il globalista decide con i suoi milioni di restare e/o andarsene è affar suo. Ma se ci auto-imponiamo di assecondarlo (con dei privilegi fiscali, ad esempio) per contenere i suoi capricci migratori, ebbene divento, in altre parole… suo servo. Meglio detto, schiavo della sua volontà. Una situazione (pare) gradita alle audaci destre. Soprassedendo perfino… relativismo prof-etico.

    Su uno di quei fogli “minuti” ho letto un articolo-intervista a un non meglio identificato globalista che sosteneva (udite!) che l’astio del popolo di sinistra (CH?) contro la ricchezza è solo una questione d’invidia. A che livello è ormai giunta la propaganda…

    Meglio leggersi l’articolo di Markus Häfliger NZZ/Über 100 Russen kaufen Schweizer Aufenthaltsbewilligung.

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