Pubblicato nel Corriere del Ticino di lunedì 10 novembre
Infatti, già alla fine del 2010 il Consiglio d’Europa, quindi non il sottoscritto, è giunto addirittura a definire il Kosovo, uno “Stato mafioso”, dove il radicamento della criminalità (traffico d’armi, droga ed esseri umani) sta andando avanti indisturbato. Toh!
Ma noi, bravi svizzeri – meglio sarebbe dire il Consiglio Federale di allora – non avevamo dato a suo tempo centinaia di milioni di franchi per la “ricostruzione” del Kosovo verso la via democratica? La solita dabbenaggine.
La rabbia e l’indignazione che monta è quella di costatare ora (lo si sapeva già da tempo) che i nostri soldi sono andati, in pratica senza nessun controllo, a sostenere uno “Stato mafioso”, come infatti ha dichiarato senza tanti giri di parole il Consiglio d’Europa.
Bastava d’altronde guardare il servizio girato da “Le Iene”, circa due mesi fa su “Italia 1”, per farsi un’idea, chiarissima, su ciò che sta succedendo in Kosovo e in Albania. Altro che democrazia!
Ma da noi queste inchieste non si fanno, da noi si vuole tenere tutto nascosto perché così qualcuno magari ha suggerito.
Gli è che il Kosovo, da sempre sostenuto (perché?) dalla “nostra” senza dubbio più scadente ex consigliera federale da sempre (mio parere), la socialista Micheline Calmy-Rey, nel febbraio del 2008 ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza (?) che, naturalmente, la zelante ex consigliera federale socialista si era affrettata a riconoscere immediatamente (otto giorni dopo) finanziando ulteriormente, in pratica, un “Governo mafioso” e i suoi loschi traffici. Non c’è limite al peggio neppure da noi, purtroppo.
L’unica soddisfazione, per gli uomini liberi di pensiero, è quella di costatare come piano piano tutte le verità vere vengano a galla – compresa quella sulla tremenda guerra nell’ex Jugoslavia, fortissimamente voluta dalla NATO e da Bill Clinton – grazie anche a testi come “La globalizzazione della NATO” (2012), di Mahdi Darius Nazemroaya, un sociologo e analista geopolitico canadese di fama internazionale pluripremiato, le cui opere vengono tradotte in più di venti lingue in tutto il mondo.
Altro che le ridicole e riduttive versioni in salsa ticinese sulla guerra che ha dilaniato l’ex Jugoslavia e che lasciano il tempo che trovano.
A proposito di NATO e CIA, sono già all’opera in Ucraina per ancora destabilizzare e scatenare altre guerre, scaricando poi la colpa sulla Russia di Putin? Pare …
Ma pensate forse davvero che la gente di questo sempre più bistrattato Paese, la Svizzera, sia tutta quanta manipolabile?
Vi sbagliate di grosso, c’è ancora gente che non si “allinea” al cosiddetto pensiero unico. E’ permesso?
Donatello Poggi, Biasca
di Liliane Tami Nell’ombra dei testi canonici, celati agli occhi dei più e serbati nei…
In testa l'Unione Cdu-Csu col 29% Afd al secondo posto col 19,6 % Trump esulta…
Perché parlare, in un saggio pensato per far dialogare i saperi che “dovrebbero uscire dalle mura accademiche…
Il cuore di Faraone era duro come la pietra, ma Dio seppe spezzarlo. Erano giorni che…
Dopo aver toccato il fondo stiamo scavando per sotterrarci con le nostre stesse mani *…
Credo che a ognuno di noi sia capitato di chiedersi, cosa si intenda in senso…
This website uses cookies.
View Comments
Trovo strano che voi scriviate questo articolo. Quando in un paese non c'è legge, è chiaro che c'è la mafia. Di certo non ci voleva Einstein. Per quanto riguardo alle colpe, i serbi sono i maggiori. I serbi sono le cause delle guerra in Croazia e Bosnia, e vorrei ricordare che guerra significa "massacri". Dopo tantissimi massacri compiuti in Croazia e Bosnia, era l'ora che qualcuno intervenisse. Se non fosse intervenuta, probabilmente si sarebbero estinti e ci sarebbero state altri massacri contro i macedoni slavi e montenegrini.
Serbi le cause della guerra in Croazia ed in Bosnia? Sì, causa perché sono vivi e non volevano morire come avrebbe voluto la politica croata ustascia sin dal 1941 ma continuare a vivere nelle proprie case nelle quali vivevano da secoli.
Come primo punto le Repubbliche socialiste jugoslave sono state costituite dal regime dittatoriale comunista, ciò vuol dire che pecca di legittimità visto che nel mondo moderno la legittimità viene ottenuta soltanto ed unicamente tramite voti e/o elezioni libere. Se la Jugoslavia doveva smembrarsi, allora non poteva farlo lungo i confini disegnati illegittimamente dai comunisti, visto che non erano ne legittimi ne fondati su basi storiche-demografiche ma puramente amministrative in modo che i serbi fossero suddivisi in minoranze in vari stati, così da evitare un loro predominio sugli altri popoli jugoslavi (ricordiamo che i serbi erano da soli più numerosi dei croati, mussulmani e sloveni insieme e ciò avrebbe potuto porre problemi al regime di Tito). Per fare ciò i comunisti *inventarono" nuovi stati e popoli, come quello montenegrino, forzato dal governo della Repubblica socialista di Montenegro ad imporre la "nuova" nazionalità ai serbi del Montenegro, o quello mussulmano, creato 20 anni dopo la seconda guerra mondiale dai serbi di fede islamica.
Come secondo, la dichiarazione di indipendenza della Repubblica di Croazia era totalmente illegale visto che a causa del genocidio commesso dalle forze croate clero-fasciste dal '41 al '45 (stimato a 700'000 serbi) e secondo gli accordi presi da entrambe le parti durante la formazione della Repubblica socialista di Croazia, essa era composta da due popoli costituenti e con pari diritti (serbi e croati). Nessuno aveva il diritto di revocare tale diritto ai serbi in Croazia perché gli stessi confini erano stati tracciati solo grazie al consenso dei serbi ma di farne parte come fattore costituente e non come una minoranza. Ma la Croazia lo fece senza tenere conto minimamente dei diritti dei serbi che vivevano lì da secoli e che già avevano subito un genocidio da una Croazia indipendente 50 anni prima.
Quindi l'indipendenza secondo i confini odierni era possibile solamente con l'approvazione del popolo serbo presente nella Repubblica socialista di Croazia, cosa che non avvenne. I serbi decisero di voler mantenere l'unità jugoslava ed eressero barricate DIFENSIVE mentre i croati assaltarono le caserme dell'esercito popolare jugoslavo già presenti sul territorio in cerca di armamenti (non della Repubblica di Serbia o del popolo serbo, ma jugoslavo e quindi di tutti i popoli che formavano la Juogoslavia: sloveni, croati, serbi, musulmani, montenegrini, albanesi-kossovari, macedoni).
D'altronde il primo scontro del conflitto inizia il 1. maggio del 1991 con le forze in mano a Tomislav Mercel che massacrarono 150 serbi nel territorio di Vukovar (fatto accertato anche dal Tribunale internazionale dell'Aja).
Stessa identica cosa vale per la guerra in Bosnia ed Erzegovina dove i popoli costituenti e di pari diritto erano tre: croati, serbi e mussulmani. Anche qui nessuna avevo il diritto di rivendicare il territorio coi confini socialisti se non con il consenso di tutte e tre le parti coinvolte.
Anche in questo caso furono le truppe croato-mussulmane ad aver attaccato per primi i serbi contrari all'indipendenza (ricordiamo il massacro a Bosanski Brod nel 1992).
Questi sono dati di fatto: non sono i serbi ad aver provocato o voluto la guerra bensì i mussulmani-bosniaci ed i croati calpestando ogni diritto del popolo serbo presente in Croazia ed in Bosnia e non viceversa.
Le tue parole su possibili massacri in Macedonia ed in Montenegro sono ridicole e prive di alcun fondamento basata solo su conoscenze superficiali ed inverosimili... Ma di certo non ci voleva Einstein per capirlo.