Quanto all’articolo, che ho trovato sul web e che ho intitolato ABLUZIONI A ROMA 3 (non è il titolo originale), esso, secondo me, non “dimostra” (in senso matematico) nulla ma indubbiamente “illustra” con efficacia ciò che può e potrà accadere – a Roma a Milano a Chiasso a Lugano – fornendo nel contempo un’idea lampante del “degrado” in atto (non escludo tuttavia che a Pellandini il “degrado” non sembri tale).
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Virgilio Pellandini · 42 amici in comune
Mi scuso, solo un ultimo commento. Vorrei che il degrado (ed eventualmente le fette di salame) sia un argomento di discussione basato su dati anziché aneddoti o sensazioni. Il fatto menzionato nel post di stasera è solo un aneddoto [due gitane sono entrate in un’aula dell’USI, mentre era in corso una lezione, a scopo di accattonaggio, ndR]. Vorrei che si parlasse di fatti concreti e di dati. Da parte mia, so che in Ticino, dal 2009 al 2013 i reati diciamo così da degrado (furti, taccheggiamenti, rapine, ecc) sono passati da 0,025 a 0,027 pro capita (dati federali: http://www.bfs.admin.ch/…/themen/19/03/02/key/01.html ). Un aumento certo, un degrado forse no. Se avete altri dati (ma, ripeto, dati, non aneddoti), sono felicissimo di discuterne, e vi garantisco che non troverete in me un interlocutore hippie pronto a perdonare tutto. Ma se continuate a parlare di sensazioni, di ‘gente’ e di esempi ridicoli come la lettera al mattino di cui sopra, delegittimate i vostri argomenti, oltre che i vostri intelletti…
da www.ILMATTINO.it
Entrano in bagno e si lavano, qualcuno si fa anche la barba. Niente di strano, se non fosse che questa quotidiana toletta avviene nei bagni della facoltà di ingegneria. Per l’esattezza nell’università di Roma 3. Nelle facoltà del quartiere Ostiense e di Marconi.
Gli studenti lo denunciano da tempo ma ora il fenomeno è diventato insostenibile: si tratta di un gruppo di senza fissa dimora che, noncuranti degli sguardi che li circondano, approfittano dell’acqua corrente per rinfrescarsi e radersi. Barba e capelli, dunque, nell’Ateneo.
E non è tutto. Da settimane ormai si fa sempre più pressante l’ondata di furti che ha investito le facoltà di Scienze Politiche e Giurisprudenza senza risparmiare i bar dell’Ateneo. La facoltà più colpita è comunque quella di Ingegneria. Spariscono oggetti dalle aule ma prevalentemente dalle auto parcheggiate nelle strade limitrofe, soprattutto vicino lo Stadio Alfredo Berra, dove si tiene il Campionato di Calcio a 11 Interfacoltà, a due passi dall’ex cinodromo e da quello che, per anni, è stato il ritrovo domenicale del cosiddetto mercatino del rubato. Un’area a fortissimo rischio degrado, presa di mira da continue occupazioni abusive lungo gli argini del Tevere, che ora rischia di impossessarsi anche dell’università.
A denunciare i fatti, sono gli studenti. «A Roma Tre – spiega Federico Casali, consigliere degli studenti iscritto a scienze politiche – i senza fissi dimora si mettono davanti ai distributori automatici e importunano i ragazzi. Hanno poi cominciato a utilizzare i bagni dei Dipartimenti per lavarsi e rasarsi. A ingegneria la questione è diventata un problema ormai insostenibile tanto che un paio di settimane fa c’è stato un incontro con il Rettore».
Dagli studenti sono partite segnalazioni non solo all’Ateneo ma anche al Campidoglio. Con richieste di interventi risolutivi per una situazione che va avanti da ottobre ormai. «Se tra qualche tempo le risposte non dovessero arrivare – assicurano gli universitari – ci organizzeremo con nuove proteste».
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Grazie per la pubblicità. In effetti misuro il "degrado" sulla base di dati statistici. Ed il plurale di aneddoto -che siano uno, due, cento o mille (pur se tristi come quello menzionato nell'articolo)- rimane aneddoti, non dati statistici. Credo la politica si faccia così. Non sulla base di aneddoti, paure o sensazioni della gente. Chi bruciava streghe era un assassino anche se seguiva paure reali della maggioranza della 'gente': la pancia è un organo nobilissimo, ma con finalità diverse dal cervello...