L’associazione umanitaria spagnola Caritas España ha pubblicato settimana scorsa un rapporto che fornisce i dati allarmanti riguardanti la crisi sociale che la Spagna sta vivendo.
Dal 2009 a oggi, il numero di spagnoli che ha avuto ricorso all’aiuto alimentare è raddoppiato, passando da 780 000 a 1.5 milioni di persone e il loro numero continua ad aumentare.
700 000 famiglie spagnole non ricevono più alcun reddito proveniente da un lavoro, dall’indennità della disoccupazione o da qualsiasi altra forma di sostegno statale.
Fra le persone che sono rimaste disoccupate nell’ultimo anno, solo il 13% ha trovato un impiego nel corso degli ultimi tre mesi.
A parte qualche programma isolato, non esiste alcuna forma di sostegno del governo per aiutare chi ha terminato l’indennità di disoccupazione e non ha ancora trovato un impiego.
A oggi, l’organizzazione caritativa Caritas aiuta 1 milione di persone. Nel 2007 le persone che assisteva erano circa 350 000.
11.7 milioni di spagnoli, su una popolazione di circa 46 milioni di persone, sono escluse socialmente, il che significa che non hanno accesso ai diritti o ai servizi di base.
Il rapporto di Caritas España sottolinea l’apparizione di una classe sociale relativamente nuova : quella dei lavoratori poveri.
Gran parte delle persone colpite dalla crisi hanno scarse qualifiche professionali e sono talmente lontante dai bisogni del mercato che hanno – e avranno anche in futuro – molte difficoltà a ritrovare un posto di lavoro, anche se nei prossimi anni la ripresa economica nel paese dovesse intensificarsi.
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Aumenteranno dappertutto. Date tempio al tempio, diceva uno che se ne intendeva.
Gli spagnoli poveri non sono esseri inutili. Contribuiscono anche loro, modestamente, al mantenimento di una moltitudine di parassiti, tutte le autorità, la burocrazia e i parlamentari dell'UE, che si sono attribuiti salari e pensioni mostruosi per rapporto a quel che l'UE riesce a garantire ai cittadini comuni, per esempio ai poveri spagnoli gratificati di salari nulli. O l'OCSE, che tanto validamente contribuisce alla cooperazione e allo sviluppo economico, con uno stuolo di 2500 impiegati, autisti delle auto blu compresi, che in media costano più di 170'000 euro all'anno (l'ho scritto e documentato più di un anno fa). Loro delle 700'000 famiglie che non hanno più un soldo di entrate se ne fregano altamente. Un anno fa Tenerife si era riempita di giovani mendicanti che cercavano un qualsiasi lavoro, domestico, di giardinaggio, di piccoli servizi o almeno un mezzo euro per mangiare qualcosa. Da un giorno all'altro sono spariti come per incanto, non credo per intervento dell'OCSE o del Buon Dio. Niente è più nocivo per il turismo della presenza di mendicanti, e le Canarie vivono in pratica di solo turismo, riuscendo così a sbarcare il lunario meglio della Spagna continentale.
Un posto di lavoro con un salario di 500 euro mensili è considerato un enorme privilegio
da decine di milioni di cittadini europei. Che sia iniziato un ritorno al Medioevo?