“Siamo andati d’accordo su tutto ma non sul prezzo.” Questa la lapidaria dichiarazione rilasciata alla RSI da Fulvio Pelli, membro del consiglio d’amministrazione della Genolier, che i “bene informati” davano in pole position per l’acquisto di Moncucco.
“Le trattative sono durate un paio di mesi. Sul certe questioni “etiche” la convergenza c’è stata, ma alla fine la divergenza sul prezzo si è rivelata insormontabile. Più di tanto noi non paghiamo”.
Fulvio Pelli ha risposto alle domande dell’intervistatore in modo ammirevole: chiaro, deciso, sensato. Etica sì, etica no, ma alla fine… il prezzo è (quasi) tutto. Girava sulle bocche la cifra di 120 milioni ma Pelli lascia intendere che le brave suore dell’Addolorata hanno sparato molto più alto (potrebbero essere 180, o anche 200 milioni). Il debito del loro Valduce di Como ammonta, abissalmente, a 9 miliardi (o, almeno, così scrive il Corriere del Ticino). Se le cose stanno così, debbono venderne di Moncucchi…
PS. Trionfa la LiberaTV di Marco Bazzi, che aveva preannunciato la notizia già ieri. Bazzi è in assoluto il meglio informato sulla piazza. Gli invidiosi lo chiamano “la comare” ma avrebbero tanto da imparare da lui!
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