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Stato islamico. Dopo David Haines, quanti ostaggi ancora in pericolo?

Ogni volta che mette online il video di un ostaggio decapitato, lo Stato islamico informa che non sarà l’ultimo. James Foley alla metà di agosto, Steven Sotloff all’inizio di settembre. Questo fine settimana David Haines. Sono i primi di una macabra serie?

I djihadisti, che detengono in Siria e in Irak un numero imprecisato di ostaggi, hanno già designato la prossima vittima : Alan Henning, anche lui britannico.

Il video dell’esecuzione di David Haines, intitolato “Un messaggio agli alleati dell’America” si apre su immagini del primo ministro britannico David Cameron, evocando la sua decisione di fornire armi ai curdi che combattono lo Stato islamico in Irak. Il video termina, come i precedenti, con immagini della prossima vittima designata, esibita con la tuta arancione dei carcerati statunitensi e in ginocchio di fronte a un djihadista vestito di nero e mascherato.

La decapitazione di Haines è stata rivendicata sabato. L’operatore umanitario di 44 anni era stato rapito un anno fa in Siria. Il governo di Londra ha definito autentico il video della decapitazione

Alan Henning è un operatore umanitario britannico di 47 anni. Era stato catturato nel villaggio di Ad-Dana, vicino ad Aleppo, nel nord della Siria nel dicembre scorso. Siccome lavorava per una ONG musulmana, si sperava in una sua liberazione. Invece era stato trasferito in una prigione di Raqqa, città siriana diventata la capitale dello Stato islamico.

“Sino a poco tempo fa, lo Stato islamico non faceva comunicazioni riguardo alle persone che aveva rapito. Non si sapeva quanti fossero gli ostaggi – ha spiegato di recente Romain Caillet, esperto di djihadismo in Irak e in Siria – Ad esempio padre Paolo Dall’Oglio è probabilmente nelle loro mani, ma su di lui il gruppo non ha fatto sapere nulla.”

Nella maggior parte dei casi i famigliari dei presunti ostaggi mantengono il silenzio, nella speranza di favorire le trattative per il rilascio dei loro cari, oppure obbligati dalle autorità del loro paese.
I parenti di James Foley hanno affermato di essere stati minacciati di sanzioni se avessero reso pubblico il rapimento. Le autorità americane hanno risposto che un’operazione di salvataggio era stata condotta a luglio nella regione di Raqqa, ma era fallita.

L’ostaggio britannico Alan Henning sarà la prossima vittima dello Stato islamico.

Redazione

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