Nell’area di Tripoli, capitale della Libia, si rischia il disastro a causa dell’incendio di un gigantesco deposito di petrolio, colpito da un razzo durante gli scontri che da due settimane oppongono fazioni rivali e che hanno già fatto un centinaio di morti.
Le autorità affermano che l’Italia interverrà per aiutare a fermare la catastrofe e che sono attesi anche diversi velivoli Canadair. Il pericolo è che il gigantesco serbatoio esploda, causando una catastrofe ambientale e umanitaria.
Martedì 29 luglio Tripoli appare come una città morta : i combattimenti che imperversavano da 15 giorni si sono interrotti, non vi è più alcuna attività economica. La benzina manca da una settimana, non c’è acqua potabile e le interruzioni di corrente elettrica sono continue.
Le autorità di Tripoli, che non hanno il materiale adatta a spegnere l’incendio, cercano di evitare il peggio raffreddando i depositi circostanti affinchè non si surriscaldino. Al momento agli abitanti della capitale non giunge nessuna informazione.
Le autorità libiche indicano che diversi velivoli Canadair e squadre speciali devo arrivare dall’Italia, ma non sanno dire quando.
Per intervenire e aiutare a spegnere il gigantesco incendio, l’Italia esige che si fermino i combattimenti tra le fazioni rivali.
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