Commenti sparsi e “zibaldonici” tra una foto e l’altra
Per me il partito è un oggetto misterioso. Misterioso il suo “stato d’animo”, così importante alla vigilia di una difficile prova. Misteriosi i suoi (attuali) equilibri interni. Misterioso l’impegno/disimpegno di alcune delle sue personalità più note e importanti. Del vecchio potere e dei suoi punti di forza in seno alla società civile, che cosa rimane? Tutto, è impossibile. Niente, è ugualmente impossibile. Dunque un valore intermedio. Ma quanto? Da simili domande ero assillato mentre salivo la stradella che porta al Moncucchetto: una collina in città, a poche centinaia di metri da casa mia.
La lista è debole. “Ma come, tu vieni qui a bene il nostro vino e osi dirci che la lista è debole?” Oso (l’ha scritto anche Ticinolibero e loro se ne intendono più di me). La lista è debole (perché obiettivamente lo è) ma non è detto, in assoluto e con certezza, che perderà. Bazzi ci ha scommesso una cena con Michele Morisoli. A parte il fatto che vorrei sapere il nome del ristorante, no, io resisto, non scommetto contro il partito.
I francesi prendono l’aereo per Parigi, dove saranno ricevuti da Hollande. Immagino che la previsione seguente addenserà sul mio capo un cumulo-nembo di maledizioni. Secondo me l’elezione dell’aprile 2015 sarà un remake dell’ultima cantonale e della comunale luganese. Con i due contendenti centrali che calamitano tutta l’attenzione del pubblico e gli altri, snobbati in un cantuccio, a disperarsi e ad arrabbiarsi. Sì, lo so che è ingiusto, ma la psicologia dell’essere umano è quella.
Per il partito, secondo me, si tratta plausibilmente dell’ultima occasione. Se hai perso, è giusto che ti sia data la possibilità della rivincita. Ma se ri-perdi…
Un considerevole danno al PLRT lo arreca Burkhaltèr (attenzione alla pronuncia). Poiché 1) non può essere totalmente scaricato visto che è il presidente liberale-radicale della Confederazione 2) è così totalmente immerso nelle sue utopie aperturiste e nella fanghiglia del politicamente corretto e così totalmente insensibile alle legittime richieste di un paese che soffre da causare una ricaduta di impopolarità sul suo stesso partito (ticinese) generando un danno reale e palpabile.
Pulcherrime dicta (mini-antologia)
“Presidente, ne fanno peggio che Bertoldo, dicono/fanno tutto e il contrario di tutto” (De(i) Maria) “È una vita che si comportano così, e vincono sempre!” (Cattaneo)
“Lei ha parlato delle mie scarpe!” (Micocci) “Sì, ma non le ho fotografate!” (De(i) Maria)
“Tu pubblichi pezzi tratti da Opinione Liberale, mi fa piacere” (Farinelli) “Sì, e lo farò ancora” (De(i) Maria)
“Un politico totalmente indipendente può esistere” (Pontiggia, convinto)
“Il PLR vincerà con l’aiuto del Corriere” (De(i) Maria) “Il Corriere non aiuta nessuno” (Pontiggia, severo)
Le donne. Sono l’elemento portante della società, l’uomo (maschio) rivestendo un ruolo del tutto secondario. Le donne del PLR per me sono due. Una ha avuto un destino (solo in senso politico) tragico, dopo anni promettenti e brillanti; l’altra lascia, delusa, portandosi in collo forse anche colpe che non ha. Entrambe – in modi diversi e alla testa di truppe contrapposte – hanno portato poca fortuna al partito.
Allineo queste brevi, spontanee riflessioni mentre attendo che scendano in campo Brasile e Colombia (la Germania ha sconfitto la Francia). Sono ragionevoli? Forse. Sono indiscutibili? Mai. Sono semplicemente… la mia opinione.