Martedì la Francia ha denunciato la convenzione sulle successioni con la Svizzera. Il Consiglio federale “prende atto con dispiacere” di questa decisione inattesa.
Il Dipartimento federale delle finanze ha comunque annunciato di voler proseguire con il governo francese il dialogo sugli altri dossier.
La convenzione del 1953 prevede un’imposizione sulla base del domicilio dell’erede e non del defunto. Dal 1. gennaio 2015, Francia e Svizzera dovrebbero applicare ognuna il loro diritto interno in materia di successione.
Il governo svizzero ritiene che una convenzione, anche incompleta, proteggerebbe meglio i contribuenti. Dal prossimo anno circa 180 000 svizzeri domiciliati in Francia saranno sottoposti allo sviluppo del diritto francese e rischieranno la doppia imposizione.
Il Parlamento avrebbe voluto nuovi negoziati sul testo, mentre la Francia si oppone. Una visita del ministro delle finanze francese Michel Sapin è prevista il 25 giugno a Berna. Potrebbe essere l’occasione per avviare nuove discussioni.
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