Categories: Democrazia attiva

I motivi del “no alla religione nella scuola pubblica” – di Carlo Curti

(fdm) Ricordo che Ticinolive è aperto a tutte le posizioni politiche, in particolare è disposto a pubblicare articoli contro l’ora di religione e contro l’introduzione della Civica.


Carlo Curti, Lugano

1. Lo stato è per sua natura laico e non è quindi proponibile l’insegnamento di una religione in particolare.

2. Gli insegnanti di religione non sono formati e selezionati attraverso i canali con cui lo Stato forma e seleziona gli altri insegnanti.

3. In una società multietnica e multiculturale semmai l’unica soluzione sarebbe quella di offrire la possibilità di scelta tra le religioni più importanti.

4. La religione cattolica a scuola genera un conflitto educativo con altre discipline, laddove particolari aspetti dottrinali della prima possono trovarsi in contrasto con messaggi educativi di carattere scientifico (il contrasto creazione/evoluzione scientifica della vita) e civico – sociale (diritti delle persone omosessuali, piena parità di genere, valori repubblicani di democrazia e di libertà di pensiero e di espressione che contrastano sia con la realtà di Stato assoluto e “maschiocratico”, sia con l’accettazione di una verità scritta e immutabile).

5. La religione cattolica ha già i propri canali educativi per chi sceglie di seguirla: esistono scuole paritarie cattoliche, elementari, medie e superiori un po’ dappertutto, che ricevono soldi pubblici, ed esiste il catechismo nelle parrocchie. La sua presenza anche nella scuola statale pubblica e laica appare come una vera ingerenza.

6. La dottrina cattolica è l’unica non utile a uno scopo di cultura generale. La sua conoscenza è già affrontata all’interno di altre discipline come la storia, l’arte, la musica, le scienze.

7. Nella scuola dell’obbligo sono ancora perlopiù assenti materie attuali come l’informatica e quelle tecnologiche che riguardano l’informazione e la comunicazione. Hanno pure pochissimo spazio i temi socio-culturali come cittadinanza, diritti e costituzione. Perciò è sempre più pressante che al posto della religione cattolica siano ufficialmente inserite simili discipline.

8. La religione è una scelta personale che va coltivata fuori dalle aule scolastiche pubbliche.

Il tutto ovviamente con buona pace di chi (con la mitra o senza) tenta di fare esclusivamente il proprio interesse.

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  • che ignoranza. negare il cattolicesimo come PATRIMONIO CULTURALE e STORICO dell'EUROPA è proprio irrazionale... a scuola non è chiesto di credere ma di crescere nella cultura.....
    e poi EVOLUZIONE /CREAZIONE.... ma siamo ancora fermi li?.. aiuto.

  • La religione è una scelta personale che va coltivata fuori dalle aule scolastiche pubbliche.
    Che sia una scelta personale credo che siano tutti daccordo con Lei.
    Cè stata un altra discussione , L`Asilo Islamico a Zurigo, che aveva lo scopo propio dell Insegnamento della Religione Islamica ai Bambini . Si è parlato degli Asili Ebraici, insomma per ogni Religione costruiamo una Scuola ?
    Un ora supplementare libera, scordiamocelo nessuno ci andrebbe uguale quale Religione appartenga.
    Perchè complichiamo sempre le cose: Se ci sono Genitori che non vogliono che i loro figli partecipino alla Ora di Religione possono chiedere una dispensa, lo fanno anche quelli che non vogliono pagare l`Imposte, escono dalla Chiesa.
    Non è impossibile dedicare un Ora alla settimana per la propia Religione.
    All contrario si potrebbe mettere un Ora al mese con diversi rappresentani delle diverse Religioni aperta a tutti i Giovani i quali potrebbero sottoporre le loro domande ed avere una cultura Maggiore, imparerebbero altre culture per meglio coividere piu tolleranti nella societa odierna che è diventata Multicuturale .
    Se è una schelta personale,Allora perchè facciamo tante discussioni e votazioni per un Fular in testa ? Le nostre Suore Cattoliche e Protestanti lo portano anche.
    Siamo noi razzionali ?.

  • A) Patrimonio culturale e storico dell'Europa: è indiscutibile.
    B) Realtà soprannaturale in cui credere: questo è un altro discorso.

  • Carlo Curti, i tuoi 8 "comandamenti" sono perfetti e come direbbe Peppino de Filippo: "ho detto tutto"!

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