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Se Laura se ne va … – Donatello Poggi

Se la consigliera di Stato Laura Sadis se ne va … avrà fatto bene i suoi calcoli. Scusate, ma a parte tutte “le sviolinate di circostanza” che ho avuto modo di sentire e leggere in questi giorni, mi viene proprio voglia di scrivere così.

Non vorrei essere irrispettoso e neppure il mio è un fatto personale ma, in politica come in qualsiasi altro ambito, “morto un Papa se ne fa un altro”.

Che poi l’annuncio del ritiro di Laura Sadis abbia fatto passare in secondo piano (aspetto su cui pensare) l’ennesimo “profondo rosso” annunciato proprio dal Consiglio di Stato qualche giorno prima, pare abbia fatto comodo a tutte le forze politiche di Governo.
Eh sì, in alcuni momenti certe notizie fanno comodo per coprirne altre, ma l’effetto di solito, specie in politica, non dura molto.

Ma tornando alla rinuncia della consigliera di Stato Laura Sadis, a parte lo stupore (?) quasi da shock dell’ex senatore Dick Marty e le solite e scontate dichiarazioni dell’ex consigliere di Stato di Lele Gendotti, qualche ragionamento un po’ oltre bisognerebbe pur farlo in politica.
E allora a mio avviso si potrebbe anche ipotizzare che la stessa Laura Sadis, legittimamente, abbia fiutato un assai probabile risultato personale non proprio brillante e, di conseguenza, abbia trovato la via d’uscita al momento più opportuno per lei.
Perché penso questo? Ma perché l’aria che tirava all’interno del suo partito nei suoi confronti non era proprio delle migliori e perché i voti da parte del PS nel 2015 non sarebbero stati di sicuro quelli ricevuti nel 2011 (e men che meno quelli del 2007).

Suvvia un po’ di sano realismo politico, l’hanno capita tutti che il feeling fra la Sadis e il partito di Saverio Lurati si è deteriorato; e qui non penso solo all’amnistia fiscale (in realtà un condono) sulla quale le posizioni erano decisamente contrapposte. Senza contare che il PS, vista l’aria che tira, nel 2015 dovrà pensare piuttosto a se stesso.

Ripeto: quando si tornerà a parlare di conti dello Stato (l’ennesimo profondo rosso), di contenimento doveroso delle uscite anche nel settore sociale (qui arrivano da tutto il mondo a batter cassa!), di un’amministrazione pubblica parecchio gonfiata che non possiamo più permetterci e di Comuni che dovranno passare nuovamente alla cassa, allora magari l’uscita di scena di Laura Sadis, senz’altro persona corretta e puntigliosa, non sarà più l’argomento del giorno. Potete scommetterci.

Poi se vogliamo parlare di Cassa pensioni dello Stato, di Sezione della logistica, di AET e di Banca Stato possiamo sempre farlo, ma già leggo che in casa PLR il toto ministri è iniziato …

Donatello Poggi
FRONTE degli INDIGNATI

Redazione

View Comments

  • Condivido pienamente con Donatello Poggi.
    Laura ha fatto bene i calcoli e se ne è andata proprio nel momento in cui vi erano delle grosse tensioni in politica, causate anche da lei. Dunque, andandosene, deve aver pensato che così la gente l'avrebbe solo rimpianta e che avrebbe sentito la sua mancanza, ma soprattutto che poi si sarebbe dimenticata dei disastri da lei commessi. Ma fortunatamente, i cittadini le cose le capiscono e
    hanno capito benissimo la strategia della Sadis.
    Inoltre, sempre condividendo con quanto dice Poggi, le parole di Gendotti sono davvero monotone e così perdono di interesse. Perché deve per forza dire che gli dispiace che Sadis se ne è andata? In tutti i suoi anni di lavoro, non ha tirato insieme niente.

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