L’esercito thailandese ha decretato martedì 20 maggio l’applicazione della legge marziale nel paese, segnato da mesi di crisi politica e da manifestazioni contro il governo.
I militari sono intervenuti per “restaurare la pace e l’ordine pubblico” secondo il generale Prayuth Chan-ocha, che ha fatto un annuncio in televisione all’alba di martedì. Il capo dell’esercito ha chiesto alla polizia, alla Marina, al Ministero dell’interno e a tutte le forze di sicurezza di collaborare con i militari.
“Verrà installato un centro di coordinamento, controllato dai militari, per prevenire e risolvere i problemi. Nell’ambito del Martial Law Act, questo centro potrà istituire qualsiasi legge che si renderà necessaria per controllare la situazione in modo efficace.”
Dopo l’annuncio di Prayuth Chan-ocha, i militari hanno preso il controllo dei principali canali televisivi del paese : “Abbiamo bisogno della collaborazione dei canali televisivi affinchè chiedano alle persone di non cedere al panico e per dire loro che non si tratta di un colpo di Stato. Lo facciamo perchè la situazione è instabile, le persone si uccidono fra di loro ogni giorno – ha spiegato un generale alla stampa.
Nella mattinata di martedì, il generale Prayuth Chan-ocha ha ufficialmente decretato la censura a livello nazionale e dieci canali televisivi sono stati oscurati. In una nuova dichiarazione il capo dell’esercito ha proibito ai media di diffondere informazioni o immagini che possono danneggiare la sicurezza nazionale.
Sino alla settimana scorsa le probabilità di un intervento militare venivano scartate da tutti i media. Dall’inizio della contestazione i militari avevano rifiutato di farsi coinvolgere, anche quando i manifestanti avevano occupato i ministeri e gli edifici pubblici.
Dopo la morte di tre manifestanti in un attacco nel centro di Bangkok, durante le manifestazioni del 15 maggio, i militari avevano cambiato registro e minacciato di intervenire.
La pressione dei manifestanti non era calata e all’alba di martedì 20 maggio l’esercito ha istaurato la legge marziale in tutto il paese.