Il Ticino vuole regolamentare i lavoratori frontalieri italiani attraverso dei contingenti. Il cantone rivendica questa restrizione in una presa di posizione redatta dal suo gruppo di lavoro incaricato di attuare l’iniziativa UDC.
“In Ticino la protezione del mercato del lavoro ha la priorità – ha assicurato lunedì il Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli.
Il plebiscito ticinese lo scorso 9 febbraio, 68,2%, a favore della limitazione dell’immigrazione di massa richiesta dall’UDC, era in gran parte dovuto a timori legati all’aumento dei lavoratori frontalieri.
I contingenti dovrebbero anche essere applicati ai lavoratori indipendenti che passano la dogana per mandati temporanei, anche per meno di 90 giorni l’anno.
Il Consiglio di Stato ritiene che il Ticino sia diverso dalla Svizzera tedesca. E’ dunque importante prestare attenzione ai bisogni di ogni regione. Il che dovrebbe permettere una soluzione federalista, secondo il governo cantonale. Per fissare dei contingenti, i cantoni dovrebbero beneficiare di un margine di manovra.
Nella sua presa di posizione, il gruppo di lavoro cantonale considera che sia pertinente che i massimi fissati per i lavoratori frontalieri corrispondano ai bisogni dell’economia. Non si tratta di dare cifre assolute ma di definire criteri che tengono conto della mancanza di manodopera e della disoccupazione in ogni settore.
Il cantone chiede che siano mantenute le misure di accompagnamento, anche nel caso in cui la libera circolazione delle persone, nel suo stato attuale, venga meno.
“I responsabili dell’applicazione dell’articolo costituzionale 121a sono coscienti da tempo che il Ticino si trova confrontato a una situazione molto particolare a causa dei suoi numerosi lavoratori frontalieri – ha dichiarato l’Ufficio federale delle migrazioni.
Il 16 maggio Paolo Beltraminelli presenterà le proposte ticinesi al gruppo di lavoro della Confederazione.
(Fonte : 20min.ch)
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