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Fuga dalla devastazione del piano? – di Claudia Crivelli Barella

Da Cevio a Lugano, da Locarno alla Val di Muggio: parliamo di mobilità

Davanti al cantiere del Centro di pronto intervento di Mendrisio, in mezzo al traffico di un pomeriggio qualsiasi in cui mi recavo alla stazione tra inquinamento e rumore, ho visto un cartellone pubblicitario che reclamizzava Cevio come località ideale per vivere, con l’immagine di una famiglia con due bambini seduta in un idilliaco prato. Ho pensato: ah…che bello essere lì, chi me lo fa fare di abitare ancora a Mendrisio?

Ho rivisto il cartellone in stazione a Lugano, e poi ho letto le dichiarazioni della direttrice dell’ente del turismo del mendrisiotto che si rallegrava per le distanze nel nostro Cantone raccorciate dalla possibilità di movimento, in cui un turista ha la possibilità di assistere al Festival di Locarno e il giorno seguente recarsi in Val di Muggio per un’escursione, o un residente può abitare a Cevio e lavorare a Lugano. Questa visione apparentemente ottimistica è esattamente ciò che ha creato la devastazione della pianura, aggredita da un’edificazione selvaggia e assediata quotidianamente dal traffico.

Già, perché ben pochi tra turisti e residenti hanno la possibilità di muoversi con i mezzi pubblici, e il loro ameno girovagare si traduce con inquinamento e malattie per chi risiede sul piano. Vedo il rischio concreto di un Cantone a due velocità: il piano oramai compromesso, insanabile, da sacrificare. E le montagne da distruggere poco a poco, fino a quando neppure Cevio sarà più un paradiso di aria pura e quiete.

Io non me ne voglio andare da Mendrisio, che è la mia città e che amo nei suoi angoli ancora conservati: non voglio essere costretta a fare l’esule, a prendere armi e bagagli e a scappare come già fanno alcuni. E non voglio trascorrere la giornata in automobile scegliendo di vivere sui monti: voglio vivere bene nel piano come sulle montagne, spostarmi in treno e con i mezzi pubblici quanto più possibile, e anche restare la domenica nella mia Mendrisio, un poco meno trafficata, lontana delle colonne di chi sceglie di vivere come le cavallette. Per questo ci battiamo per il parco di Villa argentina, per Valera e contro le discariche; per questo non vogliamo il raddoppio del Gottardo che porterebbe nel Mendrisiotto ulteriori veicoli che si aggiungerebbero a quelli che già intasano le nostre strade.

Claudia Crivelli Barella, i Verdi

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