Pochi mesi prima della fine di ogni anno la stampa nazionale pubblica gli aumenti previsti e approvati dei premi delle casse malati per l’anno successivo. Ovviamente le assicurazioni puntano costantemente il dito sull’aumento dei costi della salute per giustificare gli aumenti annunciati dei premi. D’altro canto si leggono opinioni critiche e di disapprovazione di questi aumenti dei premi. Purtroppo si tratta soltanto di “parole contro parole” e alla fine non si sa chi ha ragione.
In questa nota si propone un cammino alternativo: diamo un’occhiata ai dati, ai numeri! La Figura 1 rappresenta l’evoluzione dell’indice dei premi delle casse malati e dell’indice dei prezzi al consumo.
Ma diamo un’occhiata più dettagliata all’evoluzione dei premi. La Figura 2 rappresenta l’evoluzione dei premi delle assicurazioni malattia obbligatoria e complementari.
In seguito abbiamo considerato gli aumenti dei premi anno dopo anno. Ed ecco un’altra sorpresa: Salta subito all’occhio che i maggiori aumenti dei premi delle casse malati si sono verificati negli anni 2001–2004 e 2010–2011. Eppure in quegli anni gli aumenti dei prezzi al consumo sono stati particolarmente bassi! Ebbene, rileggendo le corrispondenti comunicazioni dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) sull’approvazione dei premi ed in particolare l’indicazione di permettere alle società assicuratrici di mantenere delle riserve sufficienti, sorge immediatamente l’idea che questi aumenti dei premi particolarmente elevati negli anni menzionati potrebbero essere in qualche modo dovuti a risultati di una gestione finanziaria poco soddisfacenti durante gli anni precedenti. In effetti, come tutti i maggiori indici azionari del mondo, grazie agli effetti della globalizzazione, l’indice azionario svizzero SMI ha avuto le sue due maggiori cadute dall’inizio del millennio – superiori al 50% ciascuna – durante gli anni 2000–2002 e 2007–2008.
Per esaminare la relazione fra gli aumenti dei premi e l’evoluzione del mercato azionario, abbiamo perciò confezionato la Figura 3.
A modo di conclusione:
1) Risulta difficile accettare le affermazione secondo le quali gli aumenti dei premi delle casse malati siano dovuti soltanto agli aumenti dei costi della salute in senso stretto.
2) L’ente regolatore che riceve ed approva gli aumenti dei premi richiesti dalle casse malati, opera a favore dei cittadini–consumatori oppure nell’interesse delle stesse casse malati?
3) Se l’ente regolatore permette alle casse malati compensare le perdite della loro gestione finanziaria per mezzo di aumenti dei premi particolarmente elevati negli anni successivi, che incentivi rimangono alle casse malati per svolgere una gestione finanziaria prudente?
historicus
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Bello leggere questo articolo: dà alcune risposte, e solleva ancor più domande. Per esempio: dove vengono investiti i soldi delle riserve delle CM? A chi vanno i ricavi? Se è vero, come si legge dall'ultimo grafico, che i premi aumentano anche per compensare i precedenti anni di vacche magri delle CM, come mai non accennano neanche ad una flessione della crescita dopo gli anni di vacche grasse, che nello scorso decennio hanno prevalso su quelli di magra?
Alla base di tutto sta però un concetto fondamentale, facilmente accessibile anche ad una mente di mediocre qualità.
AFFIDARE UN'ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA, RIPETO, OBBLIGATORIA, AI PRIVATI E`UN CRIMINE CONTRO IL BUON SENSO.
Nel Canton Ticino, il primo cantone in Svizzera ad introdurre l'obbligatorietà dell'assicurazione di base, furono il PLR e il PPD (la Lega era ancora di là da venire) ad appoggiare questa insensata richiesta del PS, adducendo argomentazioni che gridavano vendetta a Dio per la loro stupidità (se ci fosse qualche liberale o pipidino che vuol controbattere, mi proponga un pubblico dibattito dove vuole e quando vuole. Gli proverò che parlando di stupidità ho usato un eufemismo).
Mi fermo qui. SE QUALCUNO MI LEGGE ED APPROVA, SE NE RICORDI QUANDO VOTEREMO PER LA CASSA PUBBLICA.
E LA SIGNORA CAROBBIO NON MENI VANTO per questa proposta socialista. Non
fa che correggere un errore marchiano del partito socialista ticinese.