Il pensiero del giorno va… all’imprenditore Alberto Siccardi, che ha organizzato a Lugano un grande evento di portata internazionale. Il dottor Siccardi ha subìto dapprima un duro attacco dalle pagine di LiberaTV (per l’attribuzione del catering a una ditta italiana); e successivamente un’ispezione “a tappeto” ordinata da Marco Jermini, direttore del Laboratorio cantonale.

Ragionando superficialmente, si potrebbe dubitare della “genuinità” di queste operazioni. La mia prima reazione istintiva andava in effetti questa direzione, perché io tendo a reagire come fa la gente semplice: è la mia forza e, nel contempo, la mia debolezza.

Jermini è in una botte di ferro. Egli dichiara a LiberaTV: “La politica non c’entra nulla. Abbiamo effettuato l’ispezione esattamente come facciamo per ogni evento di grosse dimensioni dove ci sono implicazioni alimentari. Posso dunque assicurare che non esiste alcun pregiudizio verso l’uno o l’altro organizzatore, o nei confronti di eventi promossi da personaggi politici”. Come non credergli? Al massimo si potrebbe osservare che Siccardi è molto più un imprenditore che non un “personaggio politico”, anche se le sue idee non sono ignote al grande pubblico.

Bazzi è in una botte di ferro. Egli è un giornalista militante, aggressivo, che si batte fieramente contro padroncini, frontalieri e dumping. La sua tensione etica e il suo convincimento politico lo hanno portato – in presenza di un macroscopico “torto” fatto a un ignoto operatore locale (forse esoso? io non posso dirlo, non me intendo) – ad attaccare a tutta birra il “colpevole”. Siccome Bazzi è un giornalista importante, la cosa ha avuto il suo bell’effetto. (fdm)