Il primo ministro ucraino Arseni Iatseniouk ha firmato venerdì 21 marzo, durante un summit dei capi di Stato dell’Unione europea, il primo paragrafo dell’accordo associativo fra il suo paese e l’UE.

L’accordo associativo fra l’UE e l’Ucraina deve sostituire l’accordo di partenariato e di cooperazione che regola le loro relazioni dal 1998.
Giudicato “ambizioso e innovativo” da parte di Bruxelles, deve permettere a Kiev di avvicinarsi all’Unione europea, pur senza includere un’adesione dell’Ucraina.

L’accordo prevede una cooperazione avanzata in diversi settori, fra cui la politica estera e nucleare e gli ambiti legali e giudiziari.
Un intero capitolo è anche consacrato alla creazione di una zona di libero scambio, che comprende l’attuazione di norme comuni. Inoltre i diversi dispositivi devono essere rinforzati attraverso negoziati sulla liberalizzazione del regime dei visti.

L’accordo associativo doveva essere firmato a Vilnius alla fine di dicembre, durante un summit al quale partecipavano anche l’Armenia, l’Azerbaïdjan, la Georgia, la Moldavia e la Bielorussia.
Una settimana prima del summit, il presidente ucraino Viktor Ianukovitch aveva annunciato il suo rifiuto di firmare, dando avvio alla rivolta popolare che aveva poi portato alla sua destituzione.

La Commissione europea vuole aiutare economicamente l’Ucraina attraverso due azioni. La prima è il prestito di un miliardo di euro. La seconda è una riduzione dei diritti doganali per le importazioni provenienti dall’Ucraina.
Quest’ultima misura dovrebbe permettere al governo di Kiev di risparmiare mezzo miliardo di euro in un anno e dovrebbe entrare in vigore nelle prossime settimane.

Alla Commissione europea si spiega che questa firma costituisce un segnale forte, nel momento in cui la Russia firma l’annessione della Crimea : “E’ un segno di solidarietà per mostrare il nostro sostegno – riassume Maja Kocijanci, portavoce di Catherine Ashton, la rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri.
“Mostriamo alla Russia che continuiamo a sostenere l’Ucraina – aggiunge Peter Stano, portavoce di Stefan Füle, il commissario europeo incaricato dell’allargamento e della politica di prossimità.

La data della firma della seconda parte dell’accordo non è ancora stata fissata, ma avverrà solo dopo le elezioni presidenziali ucraine del 25 maggio e dopo la formazione del nuovo governo : “Vogliamo un governo eletto in maniera democratica, con un forte sostegno di elettori – spiega Peter Stano. A suo dire le riforme che vanno condotte saranno di vasta portata e dunque necessiteranno un forte impegno del governo e della popolazione.

L’Ucraina spera di ottenere dal Fondo monetario internazionale un aiuto di 15 miliardi di dollari. In cambio il FMI imporrà al paese un piano di austerità, di cui alcune linee sono già state definite : l’aumento del prezzo del gas, l’aumento dell’età delle pensioni e la privatizzazione delle miniere pubbliche.

(Fonte : Le Monde.fr)