All’indomani del referendum che ha trionfalmente plebiscitato l’adesione del paese alla Russia, il parlamento crimeano ha proclamato la Repubblica di Crimea come Stato sovrano indipendente.
In esso la città di Sebastopoli avrà uno status particolare. A favore hanno votato 85 deputati. Il parlamento ha poi formalmente chiesto l’annessione alla Federazione russa e il riconoscimento del nuovo stato all’Onu e agli altri Paesi del mondo.
La moneta ufficiale della Repubblica di Crimea sarà il rublo. Le forze dell’ordine e gli apparati dello stato resteranno in carica fino all’adozione della nuova costituzione. Le proprietà statali ucraine (governo di Kiev) situate in Crimea saranno nazionalizzate, diverranno cioè proprietà della nuova entità statale crimeana.
Il parlamento di Sinferopoli ha lanciato un appello alla diserzione rivolto ai soldati dell’esercito ucraino che si trovano in Crimea. Le loro basi “ora appartengono alla nuova repubblica. Trasferitevi nelle basi russe”, così recita una nota del Parlamento.
Il premier ucraino, intanto, ha firmato un decreto per la “mobilitazione parziale”. Imminente l’annuncio di sanzioni politico-economiche da parte dell’UE.
(Commento: Putin sembrava tutto intento a contemplare i Giochi olimpici, mezzo addormentato. In realtà era ben sveglio e perfettamente pronto)
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