Da domenica 16 marzo navi, elicotteri e aerei di diversi paesi concentrano le ricerche su due nuovi corridoi aerei : al nord verso il Kazakhistan e a sud verso la parte meridionale dell’Oceano indiano.
L’ipotesi di un dirottamento resta probabile, ma le indagini si concentrano anche sulla personalità del pilota e del copilota dell’apparecchio scomparso misteriosamente una settimana fa.
Nel frattempo le autorità della Malesia hanno lanciato un appello all’aiuto internazionale per tentare di ritrovare il Boeing 777 della Malaysia Airlines.
La polizia malesiana ha indicato che sta indagando sugli antecedenti delle 239 persone che erano a bordo dell’aereo, con particolare attenzione alla personalità e all’orientamento politico e religioso dell’equipaggio dell’apparecchio.
La polizia ha eseguito una perquisizione al domicilio del pilota e del copilota dell’aereo, scomparso l’8 marzo alla 1h22 del mattino al largo della costa est della Malesia, meno di un’ora dopo il decollo da Kuala Lumpur.
Il ministro malesiano della difesa e dei trasporti, Hishammuddin Hussein, ha detto in conferenza stampa che la Malesia ha sollecitato l’aiuto di 25 paesi, tra cui gli Stati Uniti, la Cina e la Francia, ai quali ha chiesto soprattutto dati satellitari supplementari.
“Il numero dei paesi coinvolti nelle ricerche e nelle operazioni di salvataggio del volo MH370 è passato da 14 a 25, con quanto questo comporta in materia di coordinamento e di diplomazia – ha dichiarato Hishammuddin Hussein.
“Alcuni paesi non hanno ancora risposto alle nostre richieste d’informazioni – ha precisato domenica il capo della polizia Khalid Abu Bakar.
La Malesia è oggetto di critiche in Cina, dove media e internauti giudicano troppo tardivi gli annunci del governo malesiano sul dirottamento del Boeing 777.
“E’ evidente che l’annuncio di informazioni tanto essenziali arriva troppo tardi, dopo sette terribili giorni vissuti dai famigliari delle persone che erano a bordo – scrive l’agenzia di Stato Nuova Cina in un comunicato – Questo ritardo si spiega sia come una mancanza, sia come una reticenza nel condividere informazioni per tempo e puntualmente, il che sarebbe inaccettabile. La Malesia non può sottrarsi alle sue responsabilità.”
“Questo dimostra che le ricerche degli ultimi otto giorni sono state completamente vane e che le ipotesi che le autorità della Malesia continuavano a smentire alla fine si sono avverate esatte – si legge sul quotidiano Beijing Times.
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