Quattro anni dopo la sua creazione, la moneta virtuale Bitcoin fa fronte alla sua più grave crisi.
Venerdì 28 febbraio è fallita MtGox, une delle principali piattaforme di scambio di questa moneta con sede in Giappone. I suoi clienti, circa mezzo milione, hanno poche probabilità di recuperare quanto hanno investito e la portata delle loro perdite è calcolata in centinaia di milioni di dollari.
Il crollo di MtGox sarebbe stato causato da una vasta operazione di pirataggio informatico : “Abbiamo perso molti bitcoin a causa della debolezza del sistema – ha ammesso il direttore Mark Karpèles.
850 000 bitcoin, il 7 % del totale in circolazione nel mondo, sono scomparsi durante un attacco hacker a inizio febbraio. Al corso attuale della moneta, si tratta di circa 500 milioni di dollari.
Creato nel 2009, il Bitcoin è una moneta “smaterializzata” che si scambia a livello informatico sfuggendo a qualsiasi regolamentazione.
Dopo diversi anni nell’ombra, la sua popolarità cresce nel 2013, così come il suo valore. Dai circa 10 dollari nel gennaio 2013, nel novembre dello scorso anno un Bitcoin valeva oltre 1’100 dollari.
Sui forum specializzati, i clienti della società MtGox esprimono la loro frustrazione e se la prendono con Karpèles. Nell’Illinois, un investitore ha lanciato un’azione collettiva contro la società e il suo direttore. Rimprovera loro “una condotta illegale, immorale e senza scrupoli”.
Altri clienti si mostrano più filosofi : “Non mi preoccupo dei soldi che ho perso – assicura Erik Voorhees sul social network Reddit – La cosa più importante è che il Bitcoin continui a diventare grande e a rendere migliore questo mondo.”
La moltiplicazione di questo commercio fa pesare un altro rischio sul Bitcoin : la regolamentazione.
Il 27 febbraio un senatore americano ha chiesto la messa al bando della moneta virtuale : “Il Bitcoin non è regolamentato e permette a chi lo utilizza di partecipare ad attività illegali – scrive Joe Manchin in una lettera al Tesoro americano, alla Federal Reserve e a diversi enti di controllo.
Per tutta risposta, Janet Yellen, la nuova presidente della Banca centrale americana, ha solo potuto ricordare l’impotenza della Federal Reserve : “Questa innovazione si svolge interamente al di fuori del sistema bancario. Non abbiamo l’autorità per sorvegliarla o regolamentarla.”
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