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La passione militare dell’Unione europea

Negli ultimi anni Bruxelles ha dato a diversi gruppi europei specializzati nella difesa centinaia di migliaia di euro a sostegno della ricerca nel settore militare.
Lo afferma un rapporto pubblicato dalla ONG britannica Statewatch, un’organizzazione che controlla il rispetto dei diritti civici in Europa
.

Fra i principali beneficiari delle iniezioni finanziarie di Bruxelles figurano giganti europei dell’industria della difesa europea quali Thales, Selex, EADS, Sagem.
Come rileva il documento di Statewatch, oltre la metà dei mezzi finanziari ricevuti da queste aziende è andata alla concezione di droni.

Anche se la Commissione europea respinge categoricamente le critiche riguardanti la componente militare delle ricerche, Statewatch parla di una tendenza dell’Unione europea alla militarizzazione.

Dmitri Danilov, responsabile della sicurezza europea presso l’Istituto dell’Europa commenta : “Da un lato l’Unione europea non può non reagire a certe situazioni (ad esempio gli interventi militari della Francia in Africa, ndr), data la sua responsabilità e il suo impegno politico. Da un altro lato, in diversi casi l’UE non può agire in maniera efficace, le sue possibilità sono abbastanza ridotte. In seno all’UE esistono diversi punti di vista sulla maniera di agire.”

In un’intervista radiofonica, Michael Gahler, deputato tedesco al Parlamento europeo e esperto di questioni militari, ha detto che per raggiungere l’unità si deve innanzitutto trovare la risposta a diverse questioni : “Chi difendiamo? L’Unione europea con i suoi valori, standard e modo di vita? Di quali minacce concrete si tratta? Quale politica è necessaria per far fronte a queste minacce?
Solo dopo aver risposto sarà possibile formulare i rapporti con i vicini. Ad esempio formulando che dobbiamo mettere in sicurezza le vie marittime verso l’Asia.”

(Fonte : french.ruvr.ru)

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Redazione

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