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Le Olimpiadi di Sotchi, le più care della storia olimpica

Il 6 febbraio si apriranno le Olimpiadi di Sotchi, in Russia. Giochi olimpici invernali particolari, perchè si svolgono in una stazione balneare sul Mar Nero, un luogo senza nessuna tradizione sciistica.
Boris Nemtsov, un politico dell’opposizione, ama ironizzare sul fatto che per le sue Olimpiadi Vladimir Putin “ha scelto l’unico posto nell’immenso territorio russo dove non nevica mai.”

Le Olimpiadi di Sotchi dovevano costare circa l’equivalente di 10 miliardi di franchi svizzeri. Alla fine il totale ammonta a 46 miliardi, secondo una stima del vice primo ministro russo Dmitri Kozak. Una mania di grandezza in un’economia indebolita che i petrodollari non riescono a rianimare.
A Sotchi l’obiettivo del potere russo è triplo : sviluppare un nuovo polo turistico, aumentare il prestigio del paese attraverso una “vetrina della nuova Russia” e stimolare l’interesse dei russi per lo sport.

Ma era necessario spendere tanti soldi pubblici?

Voci critiche si alzano contro il sistema clientelare attuato e gli schemi usati per prelevare soldi dal bilancio.
Altri denunciano i danni all’ambiente. le violazioni dei diritti dell’uomo e tutti si interrogano sul modo in cui la modesta stazione balneare di Sotchi – una volta terminate le Olimpiadi – gestirà le immense strutture.

Le Olimpiadi di Sotchi sono le più care della storia olimpica : i Giochi invernali di Vancouver (2010) e di Torino (2006) sono costati 2.5 e 4 miliardi di dollari. Pechino, nel 2008, detiene il record per le Olimpiadi estive, tradizionalmente più onerose, con una fattura stimata fra 16 e 40 miliardi di dollari.
Durante cinque anni gli abitanti del perimetro olimpico di Sotchi hanno respirato polvere, subìto incessanti interruzioni di corrente elettrica, perso migliaia di ore nel traffico. Duemila famiglie sono state spostate in altri alloggi, centinaia di persone hanno perso le proprie abitazioni senza alcun risarcimento.
Il risultato : quattro nuove stazioni sciistiche spuntate sulle colline del Caucaso e 56 chilometri più a valle, al bordo del mare, cinque piste di ghiaccio di cemento e vetro e un gigantesco stadio di 40’000 posti.

Gli sforzi fatti dal presidente russo per organizzare i giochi fanno ormai parlare delle “Olimpiadi di Putin” e indubbiamente il presidente intende usarle per estendere la sua potenza.

(Le Temps.ch)

Redazione

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