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Francesca Bordoni Brooks contro il parallelepipedo del ministro

Pubblicato il 20 dicembre sul Corriere del Ticino

(fdm) Bello e vivace articolo dell’on. Francesca Bordoni Brooks, che riproduciamo con il consenso dell’autrice. Quanto alla volontà “ferrea e miope” vorrei suggerire all’amica Francesca di non disperarsi. È evidente che la decisione non è stata presa e che rimane uno spazio di manovra. Non bisogna farsi troppo impressionare dalla “ferrea e insormontabile” volontà.

La bellissima foto del Palazzo degli Studi di Lugano potrebbe trarre in inganno chi non leggerà questo mio intervento. La foto Ti-Press (da noi sostituita con una equivalente, ndR) è apparsa a corredare l’articolo di Reggiani sulla Regione di giovedì 19 dicembre e rende esattamente l’idea di ciò che NON si vedrà più se l’idea di Bertoli di costruire la sede delle Scuole Medie si concretizzasse. Verrebbe infatti edificato un parallelepipedo tra la vecchia palestra e la biblioteca, alto almeno due piani ad impedire la vista del Palazzo per la cui ristrutturazione sono stati destinati 18 milioni di franchi (vedi Messaggio 6289).

Ora, il Ministro del DECS può dire quello che vuole: addossare ad altri eventuali ritardi e minacciare decenni nelle baracche ma la prima interpellanza a chiedere di verificare come possibile destinazione delle Scuole Medie proprio l’ex Macello risale al 2005, firmata Partito Popolare Democratico. Nel 2006 ne ho fatta una io intitolata “Portiamo i nostri figli al Macello”, poi una mia mozione al Municipio nel 2009 chiedeva una sede finalmente dignitosa per gli allievi e i docenti della Sme1.

L’interesse del Municipio e del CC è sempre stato altissimo, abbiamo provato di tutto e anche di più per trovare un accordo con il Cantone, prova ne è che al tavolo della discussione negli ultimi due anni sedeva il Ministro, la Municipale Masoni per l’edilizia pubblica, esponenti della direzione della scuola e esponenti del comitato genitori!

Solo l’anno scorso il Ministro aveva chiaramente escluso la possibilità di edificare la nuova sede fuori dal sedime di proprietà del Cantone. Dichiarazione che aveva fatto scattare la mia mozione, ora all’esame della Commissione della Gestione, per spostare il Museo delle Scienze all’ex caserma di Losone e adattare il palazzetto delle scienze alle Medie. Soluzione non ideale, chiaro, ma non sembrava esserci altra scelta.

La mia mozione è ora al vaglio della Commissione della Gestione, e il relatore Bignasca ha fatto appena in tempo a stilare una bozza che subito si è scatenato il putiferio: pressioni e arrabbiature a manca che non accennano a diminuire. Il Natale non rende più buoni e neppure più giusti: se la petizione appena partita per spostare la sede delle medie all’ex Macello ha raggiunto oltre le 2500 firme, se il PLRT ha fatto una mozione con lo stesso intendimento, se io ora invece di studiare Statistica (esame sabato) sono qui a scrivere è perché c’è un’evidente volontà forte da parte di una larga fascia di cittadini luganesi che vorrebbero proprio questa soluzione.

E non mi si venga a dire che ci sono problemi pianificatori insormontabili perché non ci credo, è solo la volontà ferrea e miope del Ministro ad essere insormontabile. La disponibilità da parte del Municipio c’è sempre stata e lo posso affermare in quanto seduta proprio a quel tavolo, le proposte sono state diverse, tutte degne di essere analizzate ma tutte immediatamente scartate, sempre dal Ministro.

E leggo sulla regione che Bertoli si lamenta del Municipio che non decide, ci accusa di avere la memoria corta e ci minaccia con le seguenti parole: “…i politici luganesi farebbero meglio a non concorrere a un risultato che a me non piace…”. Ma scherziamo? Lugano ha sempre voluto una sede di scuola media staccata dal Liceo, i ritardi sono già stati accumulati in modo importante, prima che “i politici luganesi” si mettessero “di traverso”.

A mettersi di traverso alla volontà dei cittadini, della direzione e del comitato genitori della SmeLu1 è proprio il Ministro, non certo i politici luganesi di quasi tutti i partiti che sostengono la mozione.

Francesca Bordoni Brooks


Relatore

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  • Non si dimentichi che il ministro è uomo di ampie ed acute visioni, che come tali possono anche non essere condivise ma mai discusse. Bertolus dixit.

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