Alla una del mattino di mercoledì 11 dicembre, le forze dell’ordine hanno iniziato ad abbattere le barricate erette dai manifestanti pro-Unione europea attorno alla piazza Maïdan a Kiev, epicentro delle manifestazioni del popolo ucraino contro il governo di Kiev.
Determinati allo scontro duro, i manifestanti più radicali, muniti di caschi e bastoni, si sono gettati sulle barricate per difendere la piazza, dove si trovavano centinaia di persone in un raduno pacifico e affrontare i poliziotti.
Malgrado l’assalto, più di 10 000 persone sono riuscite ad affluire sulla piazza per raggiungere i manifestanti. Verso le 5 del mattino il canale televisivo 5 Kanal parlava di 15 000 persone in piazza Maïdan.
Dopo la notte fra lunedì e martedì, già segnata da scontri fra manifestanti e polizia, diverse centinaia di persone era rimaste in piazza Maïdan. Come la vigilia, la polizia aveva chiuso le vie d’accesso alla metropolitana attorno alla zona delle manifestazioni, ufficialmente a seguito di un allarme bomba.
La rappresentante della diplomazia europea Catherine Ashton si trova a Kiev in visita ufficiale. Prima della partenza per l’Ucraina, la Ashton aveva dichiarato che la pressione delle forze dell’ordine sull’opposizione, che occupa pacificamente la piazza da circa due settimane, ritarda il processo della ricerca di un’uscita dalla crisi.
Dopo l’assalto di questa notte, mercoledì mattina l’Unione europea ha chiesto alle autorità ucraine di impedire qualsiasi ricorso all’uso della violenza contro i cittadini.
“Vedo con tristezza che la polizia ricorre alla forza per far sloggiare manifestanti pacifici – ha dichiarato Catherine Ashton in un comunicato ufficiale – Meglio dell’uso della forza sarebbe ricorrere al dialogo con le forze politiche e la società.”
Il Segretario di Stato americano John Kerry ha dichiarato che il governo di Washington “esprime il suo disgusto di fronte alla decisione delle autorità ucraine di rispondere alla manifestazione pacifica della piazza Maïdan a Kiev con la polizia anti-sommossa, con bulldozer e manganelli, invece di avere rispetto per i diritti democratici e per la dignità umana. Questa risposta non è accettabile né buona per la democrazia.”
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