Com’era facilissimo immaginare, la decadenza di Berlusconi dallo stato di parlamentare decretata ieri dal Senato ha scatenato nel paese lo psicodramma. Le dichiarazioni di soddisfazione o di esecrazione per la “condanna” (perché così è vista un po’ da tutti) si susseguono a ritmo incalzante.
Un esempio notevole. Il senatore Pdl Augusto Minzolini, con un articolo su Il Giornale dal titolo “Il martirio del Cav e l’ipocrisia della sinistra” scrive testualmente “Non si può mandare in carcere il leader che ha caratterizzato vent’anni di storia, criminalizzare il primo partito italiano e rendere orfano di rappresentanza politica un terzo del Paese”.
“Berlusconi paga per aver tentato di imporre una rivoluzione liberale che avrebbe spiazzato via i privilegi di corporazioni e lobbies. “Sarà il Paese a decidere se il Cavaliere è un delinquente. O se, invece, è un martire che si è sacrificato nel tentativo di modernizzare l’Italia”.
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