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27 novembre (decadenza di Berlusconi): non c’è niente da festeggiare! – del senatore Pietro Ichino

USCITO DI SCENA SILVIO, RESTERÀ CON TUTTA LA SUA CARICA DIROMPENTE LA RIVOLTA CUI LUI HA DATO VOCE SENZA SAPERLE DARE ALCUNA RISPOSTA: QUELLA DELL’ITALIA CHE PRODUCE E CHE RISCHIA CONTRO L’ITALIA CHE SUCCHIA RENDITE ATTRAVERSO LE IMPOSTE E NON RISCHIA MAI NIENTE


Editoriale telegrafico del 25 novembre 2013

NOTA (fdm)   La figura dell’on. Pietro Ichino, senatore della lista Monti proveniente dal Partito Democratico (e, più da lontano, dal PCI), mi è stata a suo tempo segnalata dall’avv. Tettamanti, il cui interesse questa particolare figura politica, fuori dagli schemi, aveva suscitato. Il sen. Ichino vive sotto scorta ed è difficilmente avvicinabile. Per il momento Ticinolive si limita a riprendere alcuni suoi articoli, citando la fonte. Dal portale  www.pietroichino.it


Mercoledì, salvo sorprese, in applicazione di una legge voluta  meno di un anno fa da (quasi) tutti, il Senato dichiarerà la decadenza di Silvio Berlusconi dal Parlamento. Uscito dal proscenio il capo del PdL, però, nessuno si faccia illusioni: resta in tutta la sua portata dirompente la rivolta che lui – sulle orme di Margaret Thatcher e di Ronald Reagan – ha promosso: quella dell’Italia che produce e che rischia contro l’Italia che succhia rendite attraverso le imposte e non rischia mai nulla.

Lui contro quelle imposte si è battuto, ma a buon conto le ha anche sistematicamente evase. Ha dato voce a quella rivolta, ma non ha saputo darle alcuno sbocco positivo; al contrario: dal 2001 al 2011 sotto i suoi Governi il debito pubblico è aumentato del 40 per cento (nonostante l’abbattimento degli interessi dovuto al passaggio dalla lira all’euro), la spesa corrente annua è aumentata di 206 miliardi e le imposte sono aumentate di 176 miliardi. Ora, o  a quella rivolta la politica nazionale riuscirà a dare una risposta seria e positiva, uscendo dalla lunga fase di inconcludenza che sta attraversando, oppure la Repubblica sarà in pericolo davvero, molto più di quanto lo sia stata fin qui. Non c’è proprio niente da festeggiare.


Relatore

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