Il Consiglio federale ha chiesto mercoledì al Parlamento di dichiarare parzialmente nulla l’iniziativa UDC sull’attuazione del rinvio dei criminali stranieri.
L’applicazione dell’iniziativa non deve in alcun caso entrare in conflitto con il diritto internazionale. Secondo il governo, il testo depositato dall’UDC per obbligare le autorità ad applicare la sua precedente iniziativa contiene una disposizione altamente problematica.
Il testo precisa che le norme imperative del diritto internazionale coprono “esclusivamente il divieto di tortura, genocidio, guerra d’aggressione, schiavitù, così come il divieto di rinviare una persona verso un paese dove rischia di essere torturata o uccisa.”
Secondo il governo questa definizione è più ristretta rispetto a quella ammessa nel diritto internazionale. La Svizzera non può semplicemente decidere di ridefinire la nozione di diritto internazionale imperativo. Il Consiglio federale chiede alle Camere di invalidare il passaggio e di sottoporre l’iniziativa al voto popolare e dei cantoni senza questa definizione.
Per il resto, il governo federale respinge l’iniziativa per l’attuazione, giudicandola incompatibile con i principi essenziali dello Stato di diritto come il principio di proporzionalità, rifacendosi alla soluzione di applicazione consegnata in giugno al Parlamento.
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