Uno dei più pericolosi vulcani al mondo è entrato in eruzione lunedì 18 novembre in Indonesia, mentre un secondo vulcano continua a eruttare colonne di cenere alte sino a 8 chilometri.
Il Merapi, sull’isola centrale di Java, la cui eruzione nel 2010 aveva causato la morte di 350 persone, è entrato in eruzione lunedì mattina, con colonne di fumo alte sino a 2 chilometri.
Circa 600 famiglie sono fuggite in appositi rifugi, ma poi sono state fatte rientrare nelle loro abitazioni in quanto la minaccia non sembra imminente.
Il Merapi, vulcano alto quasi 3’000 metri, è il vulcano più attivo dell’Indonesia.
Parallelamente, l’eruzione del vulcano Sinabung (2’460 metri di altitudine), nel nord dell’isola di Sumatra prosegue dalla metà di settembre.
Il vulcano erutta cenere, con colonne di fumo alte sino a 8 chilometri. Molti voli sono stati dirottati su altre rotte.
Questa eruzione ha causato lo spostamento di 5’000 persone. Il Sinabung, che dormiva da oltre un secolo, si era già risvegliato nell’estate del 2010, obbligando 12’000 persone a fuggire dalla regione. L’arcipelago indonesiano, situato lungo la “cintura di fuoco del Pacifico” è il paese che conta il maggior numero di vulcani in attività, 129.