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Pesticidi. La matematica per salvare le api

L’esposizione a deboli dosi di alcuni pesticidi – detti neonicotinoidi – può condurre al declino le colonie di insetti sociali.
I lavori di John Bryden (Royal Holloway University of London), che saranno pubblicati il mese prossimo nella rivista Ecology Letters, si aggiungono a altri per mostrare che gli effetti dei pesticidi sistemici possono manifestarsi in maniera sub-letale : possono provocare il crollo delle colonie d’insetti senza avere effetto mortale acuto su ciascuno degli insetti del gruppo.

L’originalità dei lavori di Bryden e dei suoi co-autori si basa sulla costruzione di un modello matematico capace di simulare la reazione di una colonia di api o calabroni a uno stress sottile ma cronico.
La letteratura scientifica cita diversi effetti sub-letali sulle api : deficit della capacità riproduttiva, della capacità cognitiva, dell’immunità, … Gli autori hanno integrato questi parametri a un modello di dinamica delle colonie.
“Le colonie di api dipendono dall’efficacia della cooperazione fra una moltitudine di api operaie e compiti come il bottinare, il regolamento termico del nido e la cura della covata sono essenziali per mantenere e migliorare la funzionalità della colonia – scrivono i ricercatori.

I ricercatori hanno cercato di controllare sperimentalmente la capacità del loro modello matematico nel descrivere l’evoluzione di colonie di calabroni sottoposti a deboli dosi quotidiane di imidacloprid – uno degli insetticidi neonicotinoidi fra i più usati al mondo.
L’esperimento è stato condotto durante 42 giorni. Nei primi 20 giorni le colonie trattate e le colonie testimoni hanno avuto una dinamica simile : la loro taglia è aumentata regolarmente e costantemente. La divergenza interviene dopo le prime tre settimane. Le colonie trattate declinano, mentre le colonie testimoni continuano a crescere.

Secondo il modello matematico dei ricercatori, uno stress chimico limitato ma costante può essere sopportato dalla colonia sino a un dato momento. Arrivati a questo limite, cambiamenti minimi – non necessariamente legati al pesticida – possono portare la colonia in una spirale di declino che porterà alla sua scomparsa.
“Se lo stress rimane sotto la soglia, la colonia può continuare a crescere – scrivono gli autori – Il nostro modello può spiegare gli aspetti enigmatici delle debolezze delle colonie di api e fa risaltare il ruolo importante dello stress sub-letale nel loro declino.”

“Questi lavori non costituiscono una prova biologica ma sono piuttosto un mezzo che eventualmente permette di capire come le cose possono accadere – riassume uno scienziato – Sono già stati costruiti una decina di modelli analoghi.”

Lo studio britannico mostra, come già altri in precedenza, l’inadeguatezza dei protocolli regolamentari di test che permettono la messa sul mercato dei pesticidi. Determinano solo le dosi letali, senza valutare gli effetti sottili prodotti da un’esposizione cronica a dosi non mortali.

(Le Monde.fr)

Redazione

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