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Spionaggio. David Cameron, unico alleato europeo dell’America

Contrariamente alle altre capitali europee, Londra continua a difendere gli Stati Uniti.

Mentre il presidente americano Barack Obama si decide a ammettere che i metodi di sorveglianza americani andrebbero rivisti, in nome della sicurezza nazionale il primo ministro inglese David Cameron alza i toni contro il giornale The Guardian e le sue rivelazioni.

Lunedì in Parlamento Cameron ha velatamente minacciato il quotidiano : “Se non mostreranno senso di responsabilità, per il governo sarà molto difficile non agire.”

In questi giorni gli europei, Parigi e Berlino in primis, fanno scendere il gelo sulle loro relazioni con Washington, dopo la rivelazione che gli americani hanno intercettato le telefonate di Angela Merkel e di altri dirigenti europei. Invece Londra continua a difendere l’alleato americano.

Fiero di assicurare di non essere mai stato spiato dai servizi di Washington, David Cameron è comunque stato obbligato a unirsi alle proteste formali emesse dai 28 Stati membri dell’Unione europea riuniti a Bruxelles settimana scorsa.
“Era presente alle discussioni. Ha ascoltato. Non si è opposto. Per me significa un consenso silenzioso – ha ironizzato Angela Merkel. Un eurodeputato britannico fa parte della missione del Parlamento di Bruxelles mandata a Washington per ottenere spiegazioni.

Al di là della posizione di Cameron, in Gran Bretagna pare dominare l’idea che rivelazioni dell’ex agente della CIA Edward Snowden nel giornale The Guardian mettono in pericolo la sicurezza dello Stato.
Una posizione che aveva giustificato l’ordine intimato al giornale all’inizio dell’estate di distruggere gli hard disc contenenti i dati sulla fuga di notizie alla NSA.

Dal vice-premier Nick Clegg all’ex ministro degli affari esteri Jack Straw, i responsabili politici denunciano l’irresponsabilità del Guardian. Una campagna alimentata da tabloid come il Daily Mail e anche dalla stampa conservatrice, fra cui il Times e il Telegraph.

“Quando i politici accusano un giornale per le sue pubblicazioni, si oltrepassa una linea pericolosa – commenta Nick Pickles, direttore dell’associazione Big Brother Watch.

Con i suoi 6’000 impiegati, il GCHQ (Governement Communications Headquarters), l’agenzia di sorveglianza elettronica inglese, agisce in collaborazione con la NSA americana. Riceve decine di milioni di dollari dagli Stati Uniti per sviluppare programmi decisi da Washington.
Le due agenzie condividono le informazioni. Da circa due anni, attraverso il programma Tempora, il GCHQ si collega ai cavi sottomarini in fibra ottica per intercettare scambi telefonici, e-mail, pubblicazioni su Facebook o la cronologia delle pagine visitate su internet.

(Le Figaro.fr)

Redazione

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