La Commissione dell’economia del Consiglio nazionale raccomanda al plenum di respingere la convenzione sulle successioni che la Svizzera ha concluso con il governo francese. Il testo suscita controversia in particolare nella Svizzera romanda.

La Commissione ha proposto di respingere il testo con 15 voti contro 7 e 3 astenuti.
La nuova convenzione contro le doppie imposizioni in materia di eredità non piace alla destra, in particolare nella Svizzera romanda.

Per la maggioranza della Commissione, presieduta dal presidente del PPD svizzero Christophe Darbellay, l’accordo non è favorevole agli interessi svizzeri.
Qualora il plenum non seguisse, la Commissione proporrà di rimandare il dossier al Consiglio federale per rinegoziare un accordo che preveda la reciprocità (diritto d’imposizione degli eredi domiciliati in Svizzera).

La convenzione in breve
L’accordo prevede un’imposizione sulla base del domicilio dell’erede e non più del domicilio del defunto. In questo modo la Francia potrebbe tassare le persone domiciliate sul suo territorio da almeno otto anni se ereditano da un residente in Svizzera.
Il governo francese dovrebbe comunque dedurre un’eventuale imposta di successione pagata in Svizzera. I cantoni conserverebbero in questo modo il loro diritto primario di tassazione e la loro sovranità fiscale.