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L’accordo sul debito è la sconfitta dei repubblicani. Chieste le dimissioni di John Boehner

Stati Uniti – Ted Cruz, senatore del Texas, ha concesso la sconfitta : lui che in settembre aveva condotto un “filibuster” – un’ostruzione parlamentare – di 21 ore contro la riforma della sanità del presidente Barack Obama, ha annunciato che non si opporrà al compromesso annunciato ieri al Senato per mettere fine allo shutdown del governo e alzare il tetto del debito nazionale.

Artigiano della strategia di rifiutare di votare il bilancio 2014 in cambio di concessioni sulla riforma della sanità, in questa vicenda Cruz si è fatto molti nemici. Persino diversi media che lo avevano sostenuto hanno espresso rammarico.

Anche John Boehner, lo speaker repubblicano del Congresso, ha dovuto ammettere la sconfitta della sua strategia. Lui che non voleva sottoporre al voto della Camera dei rappresentanti il progetto di legge per finanziare il bilancio del governo, ha fatto sapere di aver cambiato opinione.
Contrariamente ai suoi propositi, sembra aver accettato di far passare la legge con i voti dei democratici.
“Abbiamo condotto la lotta che s’imponeva – ha detto – Purtroppo abbiamo perso.”

Boehner può ancora rimanere al suo posto? E’ il grande sconfitto dello psicodramma di queste due ultime settimane : è stato respinto sia dalla Casa Bianca che dal suo gruppo parlamentare.
I politologi pensano che non sia veramente minacciato : allo stato attuale della divisione del gruppo parlamentare repubblicano, nessuno vuole prendere il suo posto. Malgrado ciò, i puristi del movimento conservatore chiedono le sue dimissioni.

La crisi dello shutdown ha mostrato un partito repubblicano più che mai smembrato. Dopo la sconfitta del novembre 2012, il GOP (Grand Old Party) aveva promesso di risolvere il suo problema di immagine presso i giovani, le donne e i latino-americani.
In due settimane di shutdown le quotazioni sono crollate. L’ultimo sondaggio NBC/Wall Street Journal mostra che solo il 24 % degli americani ha un’idea positiva dei repubblicani.

Il “blame game” promette di essere sanguinoso. John McCain, che sin dall’inizio diceva che è un suicidio cercare di ottenere il rinvio della riforma della sanità prendendo in ostaggio il voto sul bilancio, ha definito “vergognoso” il blocco dell’amministrazione pubblica di queste due settimane.
Ma i repubblicani non hanno perso tutto. Nel “deal” sul finanziamento del governo hanno ottenuto dai democratici la riconduzione delle riduzioni dei crediti incluse nel bilancio di austerità del 2011 (“sequester”).

Molti di loro hanno respinto il compromesso proposto dal Senato (finanziamento del governo sino al 15 gennaio 2014, aumento del tetto del debito sino al 7 febbraio) perchè si applica a breve termine.
Hanno l’intenzione di continuare a lottare contro la riforma della sanità, che considerano un fallimento (una riforma degna del dirigibile tedesco Hindenburg, commenta il portale web Patriot Post) e già sfruttano i punti deboli del sistema informatico del sito Healthcare.gov, che dovrebbe accogliere le iscrizioni.

(Le Monde.fr)

Redazione

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