Giovedì 3 ottobre un battello che trasportava circa 500 persone è naufragato vicino all’isola di Lampedusa, una delle porte d’entrata dell’immigrazione illegale in Europa.
Il pericoloso viaggio dei migranti sottolinea la loro volontà di raggiungere l’Europa a ogni costo. Chi sono queste persone e perchè sono così attratte dal continente europeo? Cosa pensano di trovare?
L’opinione di Jacques Barou, dottore in antropologia presso l’università di Grenoble. Dal portale Atlantico.fr.
I migranti dalla Somalia e dall’Eritrea, di cui molti sono morti annegati a Lampedusa, fuggono da un paese dove regna un’anarchia totale e un’insicurezza permanente, oltre a una dilagante miseria economica.
In Europa sperano di trovare una situazione meno pericolosa o meno disperata. Non sono interessati alla questione dell’integrazione; in Europa alcuni di loro hanno già una famiglia e sperano nel sostegno della loro comunità per trovare di che vivere.
Malgrado la crisi vi sono ancora settori di attività dove manca manodopera e i migranti senza permesso di soggiorno sanno come introdursi in questi settori.
I migranti e gli aspiranti migranti si assomigliano : sono giovani uomini, nel loro paese hanno studiato e conoscono abbastanza bene il paese di destinazione. Provengono principalmente dall’Africa sub-sahariana, da paesi in guerra permanente come la Somalia o da paesi che subiscono un regime dittatoriale impietoso, come l’Eritrea.
Paesi asiatici o medio orientali che anche si trovano in situazioni di guerra generano flussi migratori dello stesso genere, anche se raramente giungono in Europa via mare. Anche l’Afghanistan, l’Irak e soprattutto la Siria hanno i loro emigranti della disperazione, che attraversano una parte dell’Asia centrale e della Turchia per entrare in Europa attraverso la Grecia o Malta.
Vi sono delle vie usate per l’immigrazione attraverso il Sahara più o meno controllate da gruppi mafiosi. Esiste una mezza dozzina di circuiti. Passano dai paesi dell’Africa del nord che temporaneamente possono fornire del lavoro a chi guarda all’Europa. I paesi con situazioni meno controllabili servono da punto di passaggio, come ad esempio la Libia. Altri paesi respingono senza pietà le popolazioni subsahariane mettendole a volte in pericolo.
La maggior parte dei paesi dell’Unione europea accoglie migranti irregolari. Alcuni, come la Grecia o la Spagna sono soprattutto punti di passaggio. La Francia è sia un paese di insediamento per una parte dei migranti asiatici e africani. E’ un paese di transito per chi, come afghani, iracheni e siriani, vuole andare direttamente in Gran Bretagna e poi in America del nord.
L’Unione europea ha creato l’agenzia Frontex dotata di mezzi di sorveglianza delle frontiere e che dispone di navi per reperire le imbarcazioni clandestine e impedir loro di raggiungere le coste. Questo ha diminuito il traffico ma non può impedire ai battelli di passare e di fare naufragio.
L’Europa ha fatto informazione nei paesi di partenza dei migranti sui rischi che corrono durante il viaggio sino alle coste europee.
Questo è stato efficace nei paesi dell’Africa dell’ovest, che non erano in una situazione troppo instabile e da dove le persone partivano con la speranza di trovare lavoro. Molti hanno preso coscienza dei pericoli che stavano per incontrare per ottenere guadagni modesti e nemmeno sicuri.
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