Dopo la proposta di mettere sotto controllo delle Nazioni Unite l’arsenale di armi chimiche della Siria, il presidente russo Vladimir Putin lancia una provocazione : smantellare anche l’arsenale chimico di Israele.
Putin si è espresso durante un incontro con esperti russi e internazionali a Valdaï (nord-ovest della Russia). Il presidente russo ha voluto ricordare che l’arsenale chimico della Siria era apparso come un’alternativa all’arma nucleare israeliana, aggiungendo che di quest’arma Israele non ha bisogno.
“Non posso garantire al 100% che riusciremo a condurre a termine il piano di smantellamento delle armi chimiche siriane, ma quanto fatto in questi giorni ispira fiducia sul fatto che sia possibile – ha dichiarato.
“La Siria si è detta pronta a aderire e si considera già parte della convenzione internazionale sul divieto delle armi chimiche – ha sottolineato Putin, elogiando i passi concreti del governo di Damasco.
Il presidente russo ha definito un’abile provocazione l’attacco chimico del 21 agosto nei pressi della capitale siriana Damasco.
“In Siria non abbiamo alcun interesse per il quale cerchiamo di mantenere in carica l’attuale governo – ha detto Putin, aggiungendo che con la sua ingerenza negli affari attorno alla Siria, la Russia si applica semplicemente ad affermare i principi del diritto internazionale.
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Un vero leader mondiale che si impone sulla scena.
Gloria, Gloria a te Russia dal Baltico fino all estremo est, unica, santa, indivisibile che emergi come faro tra le nazioni.
;)
Non si tratta di una "provocazione", ma di una conseguenza logica e necessaria.
Certo, certo.....
Diciamo che è necessaria soprattutto ai paesi islamisti.
La logica, in quanto tale, è uguale per tutti.
Auanto alla necessità della conseguenza in argomento, non lo è da meno per noi, anche se cristiani.
Le portaerei si sono rotte i denti su qualche squalo russo?
;)
Putin Premio Nobel per la Pace.
Ringrazio chi mi permette di esprimere qui la mia opinione.
A me pare che ribaltando ai cittadini il diritto di pronunciarsi in vece dei loro rappresentanti, faccia apparire in sottofondo una sorta di fallimento della democrazia rappresentativa.
Il comune cittadino che ha delegato ad un suo rappresentante in parlamento la necessita e l'obbligo di affrontare questioni politiche di ordine anche internazionale non puo', in generale, avere tutte le conoscenze necessarie per emettere un'opinione fondata, e' il sistema democratico su base rappresentativa che deve farsi carico di affrontare e risolvere i problemi dei quali detiene ampie conoscenze che il comune cittadino non ha.
E' questa la mia opinione al riguardo del coinvolgimento dei singoli nelle questioni di politica specie a carattere internazionale.
well said V-Putin i Happen to AGREE-.