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Lascia o raddoppia? – di Mara Grisoni

Grisoni smGrisoni smQuando durante il discorso del primo d’agosto a Chiasso, Schneider-Amman disse che il raddoppio del Gottardo era necessario per il Ticino, qualcuno, dal fondo della platea, fece partire l’applauso. Da quel momento avrei voluto dire la mia ma non me la sentivo senza aver ascoltato i motivi che spingono molti cittadini a sostenere il SÌ e altrettanti a sostenere il NO.

Io sono contro la realizzazione del secondo tubo, ma lo scopo di questo scritto non è convincervi a pensarla come me bensì cercare qualcuno che convinca me (e molti altri) a pensarla diversamente, se ci riesce. Seguendo i dibattiti in TV e i commenti sui social network, i punti che vengono toccati maggiormente sono : la sicurezza, il traffico e l’inquinamento, l’economia e la paura dell’isolamento. Premetto che non sono un’esperta ma, da cittadina e politicante, mi permetto di fare le mie osservazioni personali. Per quanto possano valere.

Certo, la sicurezza è fondamentale e va garantita. Ora viaggiamo tutti in un tubo, nei due sensi. Con la realizzazione del secondo tubo, i due sensi di marcia sarebbero separati, ma sempre su una corsia. Un tamponamento causerebbe comunque caos e panico. Anche in autostrada, dove le corsie sono due per entrambi i sensi, gli incidenti avvengono ma nessuno ne parla. Credo stia quindi nel buon senso degli automobilisti e dei camionisti, fare attenzione durante quella tratta.

La Costituzione dice chiaramente che la capacità delle strade di transito nella regione alpina non può essere aumentata.

Alcuni dei politici pro-raddoppio affermano anche che loro non puntano alle quattro corsie. Ok, ma a quel punto sarebbe da folli averle e non utilizzarle perché sarebbero soldi buttati al vento e anche una presa in giro verso i contribuenti. Non è carino. È palese che in quel caso, per il Ticino, sarebbe la fine ma, al resto della Svizzera, poco importerebbe. Io poi, che vivo nel Mendrisiotto, non voglio nemmeno immaginare ciò che accadrebbe a Sud del Cantone. Il famoso imbuto tanto temuto diverrebbe realtà solo per agevolare il transito di camion e di turisti. Sai che bello. Saremmo il ponte che collega l’Italia con il resto dell’Europa. L’aumento di traffico sarebbe garantito e di conseguenza anche l’inquinamento, che già oggi ci obbliga ogni tot mesi a fare l’autostrada ad 80 km/h con gli ovvi inconvenienti del caso.

L’alternativa, quella più logica, sarebbe quella di cominciare a far viaggiare i mezzi pesanti su rotaia. Sicurezza, traffico e inquinamento sarebbero questioni quasi risolte, ma pare che a qualcuno non piaccia l’idea. E quel qualcuno non sono i cittadini…..

Per quanto riguarda la questione economica, la vedo legata alla paura dell’isolamento. Qualcuno sostiene che senza raddoppio il Ticino sarebbe tagliato fuori da tutto. Ma qualcuno mi spiega “da tutto, cosa???”

Finora come hanno fatto? Pensate che chiudere una galleria per un risanamento possa essere causa di rancori da parte di qualcuno? Ma nel resto d’Europa se fanno interventi a qualche strada vengono a chiederci il permesso a noi altri? Ma par mia. Ad ogni modo, penso che prima di parlare di raddoppio sia necessario gestire bene tutto il territorio circostante e prepararlo a qualsiasi evenienza. La vignetta a fr.100.- in quel caso sarà necessaria. Nessuno se ne lamenti poi!

Il Ticino è perennemente intasato dal traffico di transito e qui mi viene spontanea una riflessione: Invece di perder tempo e buttar via soldi per realizzare un progetto che andrebbe ad agevolare solo il via vai da Nord a Sud e viceversa, non sarebbe più utile trovare una soluzione per far si che i turisti, invece di limitarsi a transitare lungo le nostre strade, non decidano di fermarsi a visitare il nostro bel Cantone?

A furia di accontentare tutti stiamo perdendo la nostra identità.
L’isola felice sta affondando. Noi con lei.

Mara Grisoni, Vacallo

Relatore

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