La Russia proibisce di depositare soldi nelle banche svizzere

All’inizio dell’anno il presidente russo Vladimir Putin aveva promosso una legge atta a vietare ai funzionare di alto rango e ai politici russi di avere conti bancari all’estero. Il termine per conformarsi alla nuova disposizione è scaduto il 18 agosto.

Cosa devono fare le banche svizzere? Denunciare i loro ricchi clienti russi o tacere e assumersi il rischio di conseguenze penali da parte del Cremlino?
“La Finma non ha un mandato per controllare il rispetto di un diritto estero – ha dichiarato l’autorità federale di sorveglianza dei mercati finanziari.

UBS e Credit Suisse seguono il dossier da molto vicino : “Le relazioni dei clienti che non sono conformi con le prescrizioni legali in Russia sono state chiuse – spiega UBS.
Il Credit Suisse ricorda che conduce attività internazionali conformemente alla legge in vigore sui mercati, Russia inclusa.

Al di là delle grandi linee, le banche devono decidere i casi delicati, mentre la Russia non è molto chiara riguardo alla posizione di trusts, fondazioni e altre possibilità.
In questi mesi alcuni politici e funzionari russi hanno divorziato e fatto in modo che le loro ex mogli possano tenere i conti bancari all’estero.
Conseguenza della nuova legge, i clienti russi che avevano passato con successo i controlli di regolamentazione per aprire un conto in una banca svizzera sono stati improvvisamente dichiarati non conformi.
Con la Russia le banche svizzere non intendono replicare il dossier americano, anche se il mercato russo è sicuramente inferiore, per taglia e importanza.