Domenica, l’ex presidente egiziano Hosni Moubarak è comparso in tribunale nel nuovo processo che lo vede accusato di complicità per l’uccisione dei manifestanti negli scontri del 2011.
Le immagini della televisione egiziana hanno mostrato nella gabbia degli imputati l’ex presidente, seduto su una sedia a rotelle, accanto ai suoi due figli Alaa e Gamal, all’ex ministro dell’Interno Habib Al Adli e ad altri sei uomini della sua cerchia.
Le udienze si tengono in un momento in cui l’Egitto si trova in pieno caos politico, con il nuovo potere che de facto è guidato dall’esercito. Da giorni i militari reprimono nel sangue ogni manifestazione organizzata dai sostenitori di Mohamed Morsi, il presidente destituito il 3 luglio.
Il tribunale ha poi aggiornato al 14 settembre il processo in appello di Moubarak. L’ex presidente rischia ancora la condanna alla pena di morte per complicità nell’uccisione di centinaia di manifestanti durante la rivolta del gennaio-febbraio 2011, a seguito della quale aveva perso il potere dopo tre decenni alla guida dell’Egitto.
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