Il deficit commerciale del Giappone è quasi raddoppiato in un anno a luglio, oltrepassando la soglia di 1.000 miliardi di yen.
In luglio, il Giappone ha visto quasi raddoppiare il suo deficit commerciale, raggiungendo la soglia di 1’024 miliardi di yen, o 10 miliardi di dollari.
Un aumento in gran parte causato dal calo dello yen di fronte alle altre grandi monete internazionali. Da gennaio, la moneta giapponese ha perso l’11% del suo valore di fronte al dollaro.
Se questo calo può favorire le esportazioni di talune mercanzie, al contempo rende più caro il costo totale delle importazioni e soprattutto l’ammontare delle ordinazioni di petrolio e gas naturale, che le società elettriche del paese acquistano in massa.
Queste risorse alimentano le centrali convenzionali, dove la produzione di elettricità deve compensare l’arresto della quasi totalità dei reattori nucleari del paese.
In luglio, la fattura degli acquisti di petrolio ha registrato un aumento del 30%.