I servizi d’informazione e tutto quanto è “cyber”. Sono queste le priorità che l’ex capo dell’esercito Christophe Keckeis vede oggi per la Svizzera.
In un’intervista sul quotidiano romando Le Temps, Keckeis si è espresso in vista della votazione del 22 settembre sull’iniziativa del Gruppo per una Svizzera senza esercito, per l’abrogazione del servizio di leva obbligatorio.
“Sono pronto a scambiare i nostri mezzi blindati contro due battaglioni di hacker e due di forze speciali – commenta Keckeis – L’ideologia della difesa del territorio ci acceca. Siamo incapaci di pensare in modo diverso.”
“Il futuro dell’esercito è la cyber-difesa, uno dei pilastri fondamentali della sicurezza. Potremmo avere centinaia di hacker.” Keckeis spiega la pertinenza della sua idea :”A causa della sua rete informatica, l’attuale società urbana è assai vulnerabile […] Non si tratta più, come a Morgarten, di battersi contro un esercito che non verrà, ma si tratta di proteggere i punti vulnerabili, di assicurare le condizioni di funzionamento dello Stato e dell’economia.”
Christophe Keckeis si oppone all’abrogazione del servizio militare obbligatorio : “Toccare la milizia significa far colare a picco la Svizzera […] Si tratta di liquidare l’esercito, semplicemente, non di modificarne il reclutamento o la composizione […] E’ un’iniziativa molto pericolosa.” Keckeis spera che l’iniziativa venga respinta con fermezza.
Per quanto riguarda la prospettiva di un esercito di volontari, Keckeis ritiene che si toccherebbe “la cultura elvetica” e che la popolazione è troppo esigua per una milizia di volontari con effettivi a sufficienza.”.
Inoltre, ritiene che “con questo sistema si raccoglierebbero tutti i giovani che non trovano un posto altrove, persone a disagio, alla ricerca di motivazione, avventurieri o pazzi dal grilletto facile.”