La giustizia egiziana ha ordinato, venerdì 26 luglio, la messa in detenzione del presidente destituito Mohamed Morsi, per presunta complicità con Hamas all’inizio del 2011.
Tenuto segregato dall’esercito dalla sua destituzione, il 3 luglio, oggi Morsi è stato condotto in carcere.
Le accuse sembrano une vendetta dell’ex regime, che pare voler tornare alla grande sulla scena – ha dichiarato Gehad El-Haddad, portavoce dei Fratelli musulmani.
“Il movimento palestinese Hamas condanna l’arresto di Morsi, in quanto si basa sul fatto che Hamas sia ostile all’Egitto – ha dichiarato da Gaza il portavoce del movimento – Si tratta di un pericoloso sviluppo che conferma come l’attuale potere in Egitto rinunci alle cause nazionali (…) giungendo persino a danneggiarle, cominciando dalla causa palestinese.”
La decisione dell’arresto di Morsi giunge all’indomani della chiusura, da parte delle autorità di Hamas, degli uffici del canale televisivo Al-Arabiya e e dell’agenzia di stampa palestinese Maan a Gaza per “diffusione di false informazioni” circa le relazioni tra Hamas e l’Egitto.
Secondo un impiegato di Maan e un responsabile di Hamas, l’agenzia è stata chiusa per un’informazione – che citava fonti israeliane – secondo cui Hamas avrebbe dato rifugio in un hotel di Gaza a responsabili dei Fratelli musulmani egiziani.