“Anche quest’anno è da poco iniziata la scuola reclute, nella quale molti giovani, che si sentono fortemente a disagio nell’ambiente autoritario e nazionalista militare – scrive in un comunicato stampa il SISA, il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti – vengono pressati psicologicamente costringendoli nelle caserme in un ambiente fortemente diseducativo.
E ciò nonostante la legge li autorizzerebbe invece ad abbandonare il servizio militare (che in Svizzera solo il 40% dei coscritti porta a termine). Purtroppo questo diritto non è conosciuto e la scuola non offre questo genere di informazione, come da noi rivendicato più volte.
Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA), fin dalla sua fondazione, ha sempre solidarizzato con chi non si vuole rendere complice del militarismo e si pone a favore dell’autodeterminazione dell’individuo promuovendo il servizio civile (previsto dalla Costituzione) come alternativa costruttiva al servizio militare. Il SISA è pure fra i promotori in Ticino dell’iniziativa popolare per abolire la leva obbligatoria che sarà messa in votazione in settembre e su questo si impegnerà.
Per tali ragioni il SISA dispone al suo interno di un gruppo operativo che aiuta le reclute che volessero abbandonare l’esercito. Esso si mette gratuitamente a disposizione per aiutare tutti i coscritti che intendono abbandonare il servizio militare senza subire conseguenze e ripicche dai vertici militari. I numeri di telefono per chi vuole uscire dalle caserme sono i seguenti: 079 374 68 80 oppure 079 910 24 22.”
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