Chi non vuole prestare servizio militare si rivolga al SISA
[A poco più di due mesi dalla cruciale votazione di settembre pubblichiamo questo documento, interessante perché descrive in modo esplicito un’attività del SISA volta a indebolire l’esercito di milizia; Red]
Anche quest’anno è da poco iniziata la scuola reclute, nella quale molti giovani, che si sentono fortemente a disagio nell’ambiente autoritario e nazionalista militare, vengono pressati psicologicamente costringendoli nelle caserme in un ambiente fortemente diseducativo. E ciò nonostante la legge li autorizzerebbe invece ad abbandonare il servizio militare (che in Svizzera solo il 40% dei coscritti porta a termine). Purtroppo questo diritto non è conosciuto e la scuola non offre questo genere di informazione, come da noi rivendicato più volte.
Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA), fin dalla sua fondazione, ha sempre solidarizzato con chi non si vuole rendere complice del militarismo e si pone a favore dell’autodeterminazione dell’individuo promuovendo il servizio civile (previsto dalla Costituzione) come alternativa costruttiva al servizio militare. Il SISA è pure fra i promotori in Ticino dell’iniziativa popolare per abolire la leva obbligatoria che sarà messa in votazione in settembre e su questo si impegnerà.
Per tali ragioni il SISA dispone al suo interno di un gruppo operativo che aiuta le reclute che volessero abbandonare l’esercito. Esso si mette gratuitamente a disposizione per aiutare tutti i coscritti che intendono abbandonare il servizio militare senza subire conseguenze e ripicche dai vertici militari. I numeri di telefono per chi vuole uscire dalle caserme sono i seguenti: … … … …
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