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Swiss Respect: “Dipendenti delle banche, ecco come difendervi!”

“… per non diventare ostaggi degli Stati Uniti”


L’amico Tiziano Galeazzi, responsabile di Swiss Respect per il Ticino e il Grigioni italiano (oltre che presidente distrettuale UDC), è particolarmente attivo. Sono giorni di fuoco per la nostra piazza finanziaria, stretta tra la paura dell’America e la paura di un governo (svizzero)… terrorizzato. Swiss Respect si fa sentire, e fa bene, ma i tempi sono grami e il futuro incerto.


Come noto, la scorsa settimana le camere federali hanno rispedito al mittente, la signora Eveline Widmer-Schlumpf  e il Consiglio federale, la famigerata Lex Usa: un’imposizione degli Stati Uniti che avrebbe permesso alle autorità americane di avere  libero avere accesso ai dati dei dipendenti delle banche svizzere e degli intermediari finanziari (fiduciari e avvocati), facendoli de facto diventare ostaggio degli USA, rendendo ogni loro viaggio al di fuori della Svizzera a rischio incriminazione, se non peggio.

Tuttavia, le minacce per gli impiegati del settore bancario non sono ancora finite, con le banche che stanno predisponendo l’invio dei dati dei propri dipendenti. Pratiche che violano la sfera privata dei cittadini elvetici, che non possono e non devono essere merce di scambio per le banche nei loro rapporti con le autorità fiscali di paesi terzi.

Ma i dipendenti delle banche, come è emerso in questi giorni, hanno ancora la possibilità di difendersi, impedendo che i loro stessi datori di lavoro li rendano ostaggio degli Stati Uniti. Due sentenze, una in Ticino e l’altra a Ginevra, hanno infatti impedito alle banche coinvolte di inviare i loro dati alle autorità americane.

Come spiega l’avvocato Tuto Rossi, membro di comitato di Swiss Respect: “I dipendenti delle banche non devono aver paura di andare in tribunale per far valere i propri legittimi diritti. Io stesso ho assistito un ticinese il quale ha chiesto e ottenuto il blocco cautelare della trasmissione dei propri dati al governo statunitense. Se un giudice stabilisce infatti che l’invio delle informazioni possa rappresentare una minaccia reale per un cittadino elvetico, può impedire alle banche di procedere con la trasmissione dati”.

I mezzi legali ci sono e pure dei precedenti che possono consolidare le tesi degli impiegati bancari, affinché i dipendenti  stessi non diventino il capro espiatorio dei problemi tra le banche e le autorità americane. Per maggiori informazioni potete contattare la sezione per il Ticino e il Grigioni italiano di Swiss Respect all’indirizzo di posta elettronica ticino@swissrespect.ch .

Tiziano Galeazzi
Coordinatore Swiss Respect per il Ticino e il Grigioni Italiano


Relatore

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