Aveva 46 anni, era considerato un eccentrico e frequentava assiduamente il luogo sacro. Stamani, all’improvviso, ha gridato “Allahu Akbar!” (Dio è il più grande) cacciandosi una mano in tasca. Un istante dopo era morto. Una guardia, prendendolo ovviamente per un attentatore palestinese, lo ha ucciso con una scarica di proiettili. Queste le informazioni fornite dal capo della polizia Micky Rosenfeld.
Non si può escludere che si sia trattato di un’inconsueta forma di suicidio.